Magazine Cinema
Ricordandosi di essere un regista Mendoza ogni tanto si produce in accelerazioni di senso come quella in cui accostando due sequenze similari, quella dell'uomo e successivamente dell'animale spinti in acqua dalla medesima violenza sembra volerci suggerire la metafora di una vita disumana, che accomuna il destino delle persone a quello degli animali, e che si può comprare come una mucca in un mercato – e di fatti così succederà per la donna che concepirà il bambino, "acquistata" in cambio di una somma di denaro – oppure nelle inquadrature del paesaggio chiamate a suggellare alcuni passaggi emotivi, legati soprattutto ai sentimenti della moglie preoccupata di trovare il ventre(questo il significato del titolo) che concepirà il figlio del consorte. Ed ancora con le rapidissime incursioni dell’esercito che si muove e spara tra la folla come se quella gente non esistesse, simbolo di un potere dispotico e noncurante. Un andamento monocorde, interrotto nella parte finale con una svolta a dire il vero sorprendente, in grado di ribaltare il candore e lo spirito di misericordia che fin lì aveva accompagnato la convivenza dei due protagonisti. Uno scarto che però non riesce ad elevare un operazione che al di là dei paesaggi magnificamente ritratti, e della suggestione derivante dal contrasto tra i colori dei vestiti e dell’ambiente naturale con la vita misera e complicata dei protagonisti, si distingue per una mancanza di concretezza drammaturgia, solo in parte rimediata dalla bella prova dell’attrice protagonista Nora Aunor. Se l’intento di Mendoza è quello di evidenziare le contraddizioni dell’esistenza, facendo convivere la vita con la morte – i due momenti forti del film sono la nascita di un bambino ripresa in primo piano e lo sgozzamento di un animale con relativo taglio della testa – il senso di condivisione – quello della comunità che organizza una colletta per raccogliere i soldi necessari alla dote dello sposo – con il tornaconto personale – l’egoismo del marito nei confronti della moglie – e più in generale la dimensione spirituale (nel film c’è spazio per la religione e le sue liturgie)e quella materiale presente nell’insistita descrizione del lavoro quotidiano, bisogna dire che "Thy Womb" lo fa in maniera poco appassionante.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La vetrina degli incipit - Giugno 2015
L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
Stasera alle 23 su La7 Drive di Nicolas Winding Refn
Anno: 2011Durata: 95'Distribuzione: 01 DistributionGenere: AzioneNazionalita: USARegia: Nicolas Winding RefnDrive è un film del 2011 diretto da Nicolas Winding... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Luci e ombre di Calabria
Sono "emigrante". Nel senso che sono emigrata alla fine degli anni Novanta dalla Calabria al Lazio. Sono una di quegli emigranti senza il richiamo forte delle... Leggere il seguito
Da Luz1971
CULTURA, LIBRI -
It's the books, stupid! Reading is sexy in New York. Greenwich Village bookstores
#itsthebooksstupid: inciampare nei libri viaggiando - clicca qui per leggere le parti precedenti. Reading is sexy, and an integral part of the culture in New... Leggere il seguito
Da Bourbaki
CULTURA -
Jurassic World - senza spoiler
Comprate il biglietto. Entrate in sala. Appena si spengono le luci spegnete il cervello. Non chiedete. Non pensate. Non dubitate. Allora Jurassic World sarà un... Leggere il seguito
Da Flavio
CINEMA, CULTURA, FUMETTI, LIBRI -
Anteprima: So che ci sei di Elisa Gioia
So che ci seidi Elisa GioiaPrezzi Cartaceo: € 18,50 Ebook€: 9,99Pagine 406Pubblicato a giugno 2015ISBN 978-88-566-4445-6C’è qualcosa di peggio che essere tradit... Leggere il seguito
Da Madeline
CULTURA, LIBRI