“ – Insomma anche per te è finito il divertimento, ti tocca iniziare a lavorare.
- Guarda, nun me ne parlà, io volevo troppo andà a Barcellona il mese prossimo e invece mi tocca diventà grande, come dice papà.
- Dai, su, Barcellona mica scappa, non la sposta nessuno, tanto ora come ora non penso riesci a trovare lavoro nel giro di un mese, fai vedere a tuo padre che ti impegni e vedrai che ti fa partire.
- Lo spero. Comunque, va bene, bando alle ciance, senti, cominciamo. Oh, meno male che ci sei tu, avocata con lode, che mi dai una mano. Io non sapevo proprio che scriverci su sto’ curriculum, cioè io non so fa’ niente.”
Due giovani ragazze, amiche: la prima, Claudia, laureata in giurisprudenza con lode, l’altra, Veronica, diplomata, dopo aver ripetuto alcuni anni, ed in cerca, per richiesta del padre, del primo impiego. La prima aiuta l’amica a compilare il curriculum, inserendo qualche bugia qua e la per farlo apparire più interessante, inconsapevole dell’esito finale di tutto ciò.
Regia, soggetto, sceneggiatura, montaggio e produzione a cura di Fabio D’Alessio, giovane cineasta, classe 1988, di Monterotondo, a pochi passi da Roma, città nella quale, nel 2014, ha intrapreso un corso di regia cinematografica nella scuola Acting Shot.
Il cortometraggio dal titolo “Ti aiuto io” (agosto 2014) è un esempio lampante della situazione lavorativa in Italia nel modo in cui viene percepita e vissuta da tutti coloro che si affacciano al mondo lavorativo. Le insidie, come è noto, sono numerose ma a rappresentare un ostacolo ancora maggiore sono quelle persone che nonostante il poco impegno, gli studi scarsi, e una cultura praticamente inesistente, riescono ad accaparrarsi posti di lavoro che si presumerebbe dovrebbero essere svolti da laureati o comunque da individui con studi specifici.
Sono state sufficienti due attrici, Beatrice Valentini e Ilaria Meloni, dei semplici dialoghi ed una location non sofisticata per rendere l’idea di una storia all’interno della quale gran parte degli spettatori possono immedesimarsi proprio per la sua naturalità e per la quotidianità della vicenda. Riprese minimaliste ma alquanto efficaci, corredate da una colonna sonora (“La vita è mia” della band 373°K, brano tratto dall’album “Spiriti bollenti”, 2011) che ne sottolinea l’aspetto ironico.
Nel sito Internet del regista è anche possibile visionare un video con gli errori che si sono svolti sul set durante le riprese del cortometraggio, molto divertente e testimonianza dell’impegno necessario per creare un prodotto del genere.
“Ti aiuto io” non è il primo cortometraggio di Fabio D’Alessio, lo hanno preceduto “La soluzione di Marco” (2013), e i due mini cortometraggi del 2014 “Natura morta?” e “Modern TV”.
Il filo conduttore di tutti questi è la rappresentazione della società evidenziandone i problemi che l’assillano abitualmente. Un tema attuale che rappresenta la quasi totalità della popolazione italiana e che si confronta con la modernità e le nuove tecnologie. Si tratta certamente di immagini familiari che appartengono anche alla formazione di D’Alessio, appassionato di ingegneria e innovazione tecnologica, iscritto alla Facoltà di Ingegneria civile ed autore inoltre della raccolta di poesie “Parole istintive” (2013).
Written by Rebecca Mais
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