con il termine «swipe», evidentemente figlio del verbo
to swiping («strisciare» ma anche «rubacchiare» secondo i più diffusi dizionari), nel rutilante mondo dei
comics si fa solitamente riferimento alla diffusissima - quanto antica - pratica di appropriarsi dell'arte altrui senza accreditare la mano originale (salvo, una volta scoperti, montare su una discreta faccia di tolla e parlare di «omaggio»).Maestri come
Jack Kirby,
Neal Adams,
Hergé, e
Jim Lee sono tuttora tra gli autori più saccheggiati dalle nuove generazioni di fumettisti, anche se nessuno di costoro, pur con tutta la genialità che gli annali dell'arte sequenziale gli conferisce, può a propria volta ritenersi irreprensibile: a dimostrazione di quanto in questo settore tale tradizione sia comune, infatti, sono attestati casi lampanti di
swipe ad esempio da parte di
Kirby (un gigante) nei confronti di
Hal Foster all'inizio della sua carriera, quest'ultimo rigorosamente preso a modello anche da
Alex Raymond per
Flash Gordon. Ma la lista di nomi illustri comprende
Art Spiegelman (beccato a
strisciare una immagine dell'artista russo
M. Mazruho nel suo capolavoro
Maus),
Eddie Campbell che pesca addirittura da
Diego Velázquez, e
Jill Thompson dall'opera di
Arthur Rackham. Molti
cartoonist della
Golden Age sono peraltro periodicamente individuati come veri "swipe file" all'interno di
cover e illustrazioni di fumetti odierni, anche famosi. Senza considerare che esistono casi di artisti che scopiazzano disinvoltamente sé stessi, come nel caso di due quasi identiche strisce di
Peanuts a dieci anni di distanza l'un dall'altra, entrambe opera di
Charles Schulz.
from Kirby to Kirby...
Alcuni artisti contemporanei sono addirittura diventati famosi per le loro «strisciate», nomi tra cui riluce il talento copista di
Rich Buckler (che solitamente guarda a
Neal Adams e
Jack Kirby), quello di
Keith Giffen (
José Antonio Muñoz) nonché quello di
Roger Cruz (
Jim Lee e
Joe Madureira). Ma il più spudorato era e resterà l'«uomo delle anatomie deformi», quel
Rob Liefeld che tanto materiale spassoso continua a fornire agli esegeti di internetlandia.
un classico caso di "prestito" made in Rob Liefeld
Ehi, è Leifeld o Jim Foley?
il buon Rob guarda con invidia a Marv Wolfman
E se è vero che oggi la cosa non sembra più suscitare particolare scompiglio tra i
fan - al punto che basta
googlare le parole «swipe comics» per avere un'idea della sterminata quantità di materiale già schedato - va segnalato quanto invece gli esperti abbiano sinora poco scandagliato l'attività di
swiping dei maestri nostrani, molti dei quali insospettabili (per quanto assolutamente giustificati: se si prende ad esempio
Galep o
Ferri, in casa
Bonelli, si può supporre che avessero una tale mole di lavoro a inizio carriera che qualche "ispirazione" fosse lecita). Anche se ovviamente eccezioni italiche come
il caso Troisi, del 2009, hanno fatto parecchio rumore.
Galeppini guarda all'America
anche per il suo sangue navajo...
anche il grande Ferri sceglie gli USA...
...e come dargli torto?