Magazine Cucina

Ti consiglio un film (tra un libro e l’altro) – Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio.

Da Gialloecucina

Ti consiglio un film (tra un libro e l’altro) – Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio.Recensione a cura di Emanuele Marchetto.

Interpreti: Roberto Herlitzka, Pier Giorgio Bellocchio, Filippo Timi, Alba Rohrwacher, Federica Fracassi, Lidiya Liberman, e Fausto Russo Alesi.

In concorso alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Il film nasce da un’idea per un cortometraggio da girare a Bobbio, piccola località amata dal regista e già palcoscenico di diversi suoi film. Il soggetto del corto doveva essere una variazione sul tema della Monaca di Monza(a detta del regista unica parte intrigante dei Promessi Sposi). Bellocchio racconta la vicenda di una giovane monaca martoriata dall’inquisizione in quanto creduta strega, colpevole di aver fatto innamorare un uomo considerato puro,per poi averlo spinto al suicidio. La giovane donna ha il solo peccato di essere bella e questo la porta inevitabilmente a sedurre anche il fratello del defunto, giunto nelle carceri di Bobbio per farla confessare al fine di assicurare al fratello una sepoltura in terra consacrata(non prevista per i suicidi). Qui il regista ribadisce la propria antipatia contro l’istituzione della Chiesa e il potere che non accetta compromessi, lasciando la donna a scegliere tra una confessione falsa o la morte.
La vicenda s’interrompe bruscamente: ci troviamo sempre nelle carceri di Bobbio, ma in epoca contemporanea. Un sedicente esattore delle tasse si presenta alla porta dell’edificio e da qui il paese entra nel caos; scopriamo che nelle carceri abbandonate vive un uomo, creduto morto da 8 anni, il quale, assieme ad un ristretto gruppo di persone, comanda sulla cittadina, distribuendo indennità ai cittadini per tenerli buoni e creando subdolamente uno stato di benessere apparente per tutti gli abitanti che ingenuamente accettano la situazione.

Marco Bellocchio gira un film a basso budget e attorniandosi di attori che già hanno lavorato con lui, oltre che da svariati membri della sua famiglia (bravissimo come sempre il figlio Pier Giorgio); questo ha permesso una certa libertà sia narrativa che espressiva al regista il quale, ormai settantacinquenne, non si stanca di ribadire il suo punto di vista sul potere. Il potere della chiesa, che in passato è stato cruento e repressivo si trasforma negli anni in un potere più nascosto, strisciante, dove un gruppo ristretto di persone muove i fili dell’intera comunità. Il questo modo Bobbio si trasforma in un microcosmo rappresentativo dell’Italia intera (“Bobbio è il mondo intero” dice Roberto Herlitzka) fatta di inciuci tra i potenti, visti metaforicamente come dei vampiri, e falsi invalidi che sperano non cambi nulla. Il potere nei secoli sopravvive; non cambia, ma si nasconde, diventa più sofisticato e accomodante, convinto di sapere cosa è meglio per il cittadino. Non è difficile cogliere i riferimenti alla Democrazia Cristiana, vista anche la presenza di Roberto Herlitzka che nel film Buongiorno, notte, sempre di Bellocchio interpretava Aldo Moro (coincidenze?), così come non è difficile trovare innumerevoli riferimenti a film precedenti del regista: a partire da I pugni in tasca fino a L’ora di religione, il film è un sunto forse imperfetto, ma affascinante della poetica di un autore che dopo cinquant’anni ancora fa discutere.
Da vedere!

Intervista all’autore : https://www.youtube.com/watch?v=OaETvM8lpOs



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :