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“Ti do i miei occhi”

Creato il 22 ottobre 2010 da Cinemaleo

2003: Te doy mis ojos di Iciar Bollain

“Ti do i miei occhi”
“Ti do i miei occhi”

Premiato al Festival di San Sebastian e vincitore di 7 Goya (gli Oscar spagnoli) un ottimo film sulla violenza domestica e sul rapporto non paritario uomo-donna.

Uno dei migliori e maggiormente approfonditi ritratti di donna che il grande schermo ci abbia mai offerto, una analisi convincente e sensibile di una dramma perennemente attuale, la cui soluzione sembra sempre lontana e difficile (presentando il film in Italia, la regista ha ricordato che “negli Usa viene aggredita in media una donna ogni pochi secondi e in genere il responsabile è il marito, in Spagna 2 milioni di donne sono state vittime di maltrattamenti in casa, in Svezia ogni dieci giorni una donna muore in seguito agli abusi subiti da parte di un familiare”).

Passione e disperazione, gelosia e istinto di possesso, sconforto e desiderio di riscatto mirabilmente descritti da una sceneggiatura intelligente e da una regia ammirevolmente essenziale e asciutta, sobria e incisiva. Pedro Armocida sottolinea giustamente come “il tema dei maltrattamenti in famiglia sia toccato in maniera originale, cercando di asciugare il più possibile il film dalla rappresentazione nuda e cruda della violenza. C’è una sorta di insopportabile suspense, di attesa della violenza, proprio come può capitare nella realtà alle donne in queste condizioni”. Pugni e schiaffi non si vedono mai: “immaginare è peggio che vedere -ha dichiarato Iciar Bollain- crea quella tensione necessaria alla gente per non distrarsi e restituisce il terrore di chi vive in casa propria sapendo di non essere al sicuro”.

Il film non solo ha sbancato il botteghino in Spagna ma ha conquistato anche la nostra critica: “Asciutto, senza cedimenti al sentimentalismo o alla passionalità, Ti do i miei occhi è un bel film, con una solida sceneggiatura e, soprattutto, due ottimi protagonisti” (Ciak), “… un bellissimo film spagnolo che in patria ha fatto razzia di premi” (Il Messaggero), “La ricostruzione è fortemente realista e non accetta digressioni” (Film tv), “Soprattutto merito del film è di non mostrare né spiegare troppo… Non tanto opera di denuncia quanto variazione sul mistero dell’amore” (Repubblica), “Andrebbe mostrato nelle scuole di sceneggiatura per dimostrare come uno spunto sociale forte possa essere uno spunto per farci entrare nella vita di personaggi ai quali ci si affeziona come fossero persone” (L’Unità), “… un racconto che prende al cuore e alla gola grazie a due protagonisti strepitosi sul cui volto si legge tutto, proprio tutto, vulnerabili entrambi. Prototipo di un fenomeno di costume assai vasto, il film va oltre la denuncia, è la radiografia della doppiezza dei sentimenti, della paura, del gotico che si annida non solo in El Greco ma in tutti noi” (Il Corriere della Sera), “Un film bellissimo” (La Stampa), “Un film di una forza e un’intensità straordinaria” (FilmUp).

Pur non essendo esente da difetti (non tutto è plausibile, il personaggio del marito andava maggiormente approfondito…) Ti do i miei occhi è un’opera da vedere ed evidenzia la vitalità del cinema europeo. Col suo sottolineare l’intima fragilità dell’uomo e la sostanziale forza della donna, un lavoro -semplice e al contempo complesso- che emoziona e coinvolge, desta la nostra attenzione dalla prima all’ultima scena e questo grazie anche agli interpreti: Laia Marull (attrice da noi sconosciuta) offre una eccezionale performance in un ruolo non facile dalle mille sfaccettature e contraddizioni, una prestazione che non si dimentica facilmente. Ma bravi sono anche Luis Tosar, attore e musicista molto apprezzato in Spagna, e Candela Pena (che avevamo già ammirato in Tutto su mia madre e soprattutto in Princesas).

scheda

premi e riconoscimenti

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“Ti do i miei occhi”


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