Ti lamenti? Allora via da me. Se c'è una cosa che le donne intelligenti e vive non sopportano sono gli uomini lagnosi e lamentosi, che danno sempre la colpa dei propri insuccessi agli altri, che s'inventano continuamente degli alibi per non fare nulla di nulla per provare a cambiare la propria situazione, che provano invidia nei confronti di chi c'è la fatta dicendo sempre che nel caso di costoro non è bravura, ma fortuna, raccomandazione, scaltrezza ecc. - ma in cambio pretendono l'ascolto pietoso e comprensivo della loro tragedia umana e la più totale e incondizionata compassione.
Allora io non dubito che spesso "la vita sia ciò che accade mentre stai progettando qualcos'altro" (cit.), così come che talvolta - come nel caso delle relazioni sentimentali - un 50% di ciò che accadrà non dipende dalla nostra volontà ma da quella altrui, così come ancora che la sfiga ci veda benissimo, ma io stessa sono soggetta a questi problemi come te, quindi tu fai il favore di pensare ai tuoi senza ammorbare me, così come io penso ai miei senza ammorbare te. Che soprattutto, a differenza tua, mi rimbocco le maniche e faccio qualcosa.
Perché no: non si nasce sapendo 4 lingue, ma le si impara anche da autodidatta, alla sera e nel fine settimana, cercandosi lezioni gratuite online, traducendo email disperatamente con bing translator, e poi verificando su wordreference di non aver scritto menate disumane.
E non si hanno un tot di competenze diverse, da quella come ricercatrice a quella d'esperta di associazioni culturali, al saper scrivere progetti europei in virtà della fortuna, ma perché all'ennesima volta che sei crollata - essendo tu figlia di nessuno e non avendo quindi avuto una borsa di ricerca, cosa che ti obbligava a lavorare al limite dell'autodistruzione pur di
portare a casa la miseria per sopravvivere in contemporanea allo studiare e fare ricerca - mentre intervistavi una donna immigrata (avendo tu deciso che raccogliere storie era il senso della tua vita) ti sei detta che farti altre competenze era l'unico modo per non rinunciare a realizzare il senso della tua vita.
E se infine so risolvermi un tot di problemi concreti per conto mio per cui non mi rivolgo al tecnico, idraulico, elettricista di turno è perché non posso permettermelo: e quindi ho imparato anche a fare quello. Poi, per fortuna, cucino benissimo, ergo in un sistema di baratto c'è sempre chi mi rimette a posto un rubinetto in cambio d'una cena.
Guarda, davvero, datti una mossa. Altrimenti mi riconfermi solo che quell'ideologia che ti è tanto cara la sostieni solo perché tu non hai neanche voglia di fare una "O" con un imbuto, ma e a fronte del non muovere un dito per questa società vorresti che questa ti garantisse comunque la sopravvivenza tramite un qualche sussidio sociale.
E io mi chiedo: perché mai - io che lavoro pur odiando questo stesso concetto, e solo attendo che si creino le condizioni per andare a terminare i miei giorni in qualche paese dove ogni giorno pesco due aragoste, e una me la mangio e l'altra la baratto con una bottiglia di champagne e via: duri quanto deve durare! - dovrei lavorare pure per te pigro, fancazzista, pieno d'alibi e pure lagnoso?
Ah, dici che t'ha ridotto così questo stato, questo paese, questa società? Va bene, sta anche a te cambiarla, ergo basta lagnatio: "Pigghia lu bastuni e tira fora li denti."
Con me gli alibi non reggono. E neanche più la compassione - me l'hai esaurita.
E svegliati pure, ché a breve potresti non solo continuare a non godere d'alcun sussidio, ma neanche avere più un posto in cui sollazzare il bigbamboo, perché io piuttosto che sentire ancora una sola lamentela mi perdo nella masturbazione, o divento lesbica! ;-)
Magazine Diario personale
Potrebbero interessarti anche :