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Ti piace la trama?

Creato il 07 luglio 2011 da Mdalcin @marcodalcin

Ti piace la trama?Ho visto un film francese con Audrey Tautou. Si chiama Nowhere to Go But Up“. Un film carino che mi ha divertito molto. Sono andato  a leggere la recensione su Mymovies.it e dicevano che nella prima parte il film sembra andare a tentoni, senza un centro, poi, piano piano, prende una linea narrativa più solida, che lo porta al finale. Ecco, ci sono rimasto male. Per me si trattava giusto dell’opposto: la prima parte era vitale , procedeva a tentoni si, senza un centro, e per fortuna! Era come la vita di tutti noi e io mi immedesimavo! Le battute erano fulminanti, intelligenti o comunque, divertenti.  Poi, quando è subentrata la trama, per arrivare ad una conclusione della pellicola, ecco fare capolino gli stereotipi, ecco che si iniziavano a sentire gli ingranaggi narrativi. E tutto è diventato prevedibile, scontato, banale quasi, facendo scadere di molto l’attrattiva del film.

Questo meccanismo è ancora più evidente in “Pretty Persuasion” di Marcos Siega con la talentuosa Evan Rachel Wood (nella foto). Film a dir poco geniale nel primo tempo, un po’ più macchinoso nella sua seconda parte in cui subentra una sorta di plot poliziesco.

“Amo la letteratura ma non perché ami le storie in sé. Trovo quasi tutte le mosse del romanzo tradizionale incredibilmente prevedibili, fiacche, improbabili ed essenzialmente inutili. Non ricordo mai i nomi dei personaggi, gli snodi della trama, i dialoghi, i dettagli dell’ambientazione. non mi è chiaro cosa dovrebbero rivelare sulla condizione umana narrazioni simili. Invece sono attratto dalla letteratura come forma di pensiero, di coscienza, di sapienza. Mi piacciono le opere che mettono a fuoco non solo pagina dopo pagina ma riga dopo riga quello che importa veramente allo scrittore, invece di sperare che tutto questo emerga chissà come misteriosamente dalle crepe della narrazione, che è quello che oggi accade in quasi tutti i racconti e i romanzi. Le opere collage parlano quasi sempre di -quello di cui parlano- , che potrà sembrare un tantino tautologico, ma quando leggo un libro che mi piace davvero, sono emozionato perché sento l’emozione dello scrittore che in ogni paragrafo sta palesemente esplorando il suo soggetto.”

David Shilds

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