Magazine Diario personale

Ti piace vincere facile?

Creato il 31 agosto 2015 da Claudia
Disclaimer: questo post è voluntamente polemico. Questa volta non voglio fare premesse nè scusarmi in anticipo per quello che dirò. A lungo ho detto verità a mezza bocca, senza sbilanciarmi mai per paura di ferire gli altri. Peccato che gli altri non si sono mai preoccupati di ferire me con parole malpensate. E allora oggi voglio togliermi qualche sassolino dalla scarpa e raccontarvi la mia verità.

Da quando vivo in Australia, ogni qual volta che mi è capitato di parlare con un altro italiano la prima domanda che di solito mi è stata fatta è: "Con quale visto sei qui?". Alla quale rispondevo: "Con il visto di coppia". E lui subito ribatteva: "Ma lui è stato sponsorizzato? Che lavoro fa?". Questo perchè assumeva SEMPRE che il mio fidanzato fosse italiano. Al che puntualizzavo che il mio fidanzato era australiano. E lui allora faceva quella faccia tra lo scioccato e il divertito dicendo: "Ah, ma allora ti piace vincere facile! Così non vale!".

Cosa vuol dire che così non vale? Pensi che io abbia avuto vita facile solo perchè il mio compagno è australiano? Perchè io quando guardo indietro ai nostri anni di storia non vedo per niente un passato facile. Vedo gli anni passati a distanza e i mesi senza poterci vedere. Vedo le migliaia e migliaia di dollari o euro spese e le tantissime ore passate in volo solo per poter passare del tempo con il mio compagno. Vedo la decisione difficile di trasferirmi dall'altro capo del mondo per poter finalmente vivere questa storia nella sua quotidianità. Vedo i tanti momenti di solitudine quando ti trovi a vivere lontano dalla tua famiglia e dai tuoi amici e l'unica ancora che hai è lui. Vedo il constante pensiero di un visto da ottenere a tormentare ogni mio momento della giornata. Vedo le tante umiliazioni e i lavori che mai avrei pensato di fare, perchè in Australia non trovo di meglio.

Vedo le migliaia di dollari spesi per fare richiesta di un visto che dovrebbe permettermi di restare nel paese tranquilla per un paio d'anni. Vedo la difficoltà del dover prendere decisioni importanti da sola o con il solo aiuto del mio compagno. Vedo le tante occasioni importanti non condivise se non attraverso lo schermo di un computer. Vedo la necessità di doversi trasferire in un'altra città per poter ottenere quella qualifica che dovrebbe garantirmi un futuro migliore. Vedo la continua attesa per quel famoso visto. Vedo le molte prove che abbiamo dovuto fornire per garantire la vericità della nostra storia. Vedo la nostra privacy violata e i nostri segreti rivelati. Vedo le infinite visite al dipartimento di immigrazione per comunicare ogni cambiamento di residenza. Vedo l'impossibilità di viaggiare fuori dall'Australia senza prima chiedere il permesso e aver pagato per una nuova application. Vedo la gioia quando finalmente il visto arriva, ma vedo anche la consapevolezza che la mia permanenza in Australia è comunque legata all'esistenza del mio rapporto di coppia.

Vedo la tantissima responsabilità che pesa sulle spalle del mio compagno. Vedo una nuova lettera e una nuova domanda da fare per ottenere il nuovo visto. Vedo le innumerevoli carte e documenti che abbiamo dovuto leggere, firmare, certificare, scannerizzare e inviare. Vedo l'essere continuamente riferita come la fidanzata di, la compagna di, la moglie di per quanto riguarda il mio status di residente. Vedo il dover sempre rispondere alle domande della gente e al dover sempre dimostrare il mio diritto a restare qui. Vedo un percorso sempre in salita che mi porta da uno status all'altro, da un ufficio all'altro e da un visto all'altro.

Ti piace vincere facile?

A voi tutto questo pare una passeggiata? Vi pare semplice? Pensate che sia stata fortunata ad aver avuto diritto di rimanere in Australia grazie al mio lui? Io non la vedo così. Certo, sono fortunata a poter vivere in Australia, questo non lo nego. Ma io non vedo tutta questa semplicità. Io vedo un lungo, complicato e costoso percorso che mi ha portata, dopo tanti di storia a essere quasi cittadina di questo paese. Vedo un percorso fatto di valutazioni e decisioni. Certo, non ho fatto le farm, ma sono comunque entrata con un working holiday visa e ho lavorato per 18 mesi nella ristorazione. Certo, non ho speso migliaia di dollari per fare un corso di un anno, ma sono 3 anni che sto facendo un dottorato di ricerca. Certo, non ho dovuto cercare un datore di lavoro che mi sponsorizzasse, ma ho dovuto affidarmi al mio compagno come sponsor. A me paiono tutti percorsi complessi e difficili. Non c'è niente di facile quando si tratta di emigrare.

Non voglio fare la vittima qui. Non mi interessa. Ma per favore non fatelo neanche voi. Avete scelto di vivere in Australia ben consci dei requisiti e del percorso di immigrazione che avreste dovuto fare. Così come ne ero conscia io. Nessuno vi ha obbligato a venire o a restare qui. Se la burocrazia è troppo complicata, andate via. Se vi sembra troppo difficile restare qui, andate via. Ma non denigrate me per aver un compagno australiano. Io ho scelto di avere come compagno prima e marito poi un australiano, sapendo bene che questo avrebbe significato problemi e noie dal punto di vista burocratico qualora avessimo deciso di vivere in Italia o in Europa. E ho scelto di vivere in Australia, sapendo bene che questo avrebbe significato problemi e noie dal punto di vista burocratico per me. Ma ho fatto queste scelte perchè credevo e credo nel nostro progetto di coppia. Non sono stata fortunata e non mi piace vincere facile. Ho semplicemente fatto delle scelte. Tutto qui. Fate anche voi le vostre e assumetevene la responsabilità.

Per esempio, se veramente il vostro intento è rimanere in Australia a lungo termine, non perdete tempo con corsi di un anno che non vi garantiranno nessun lavoro e vi costeranno un sacco di soldi, fatti al solo scopo di ottenere un visto. Guardate la lista delle occupazioni richieste per la Skill Migration, e studiate per uno di questi mestieri. Oppure prendete in considerazione l'idea di fare un master o un dottorato di ricerca. Non ve lo potete permettere, dite? Non vi preoccupate, ci sono moltissime borse di studio a vostra disposizione. Ma queste scelte richiedono sacrifici, e voglia di lavorare. Richiedono un programma di lunga durata e la voglia di rimboccarsi le maniche. Voglia che spesso manca a chi è buono solo a lamentarsi e a denigrare gli altri.


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