“Una parte di me sarebbe tentata di strisciare quel badge e proseguire per la sua strada senza neanche girarsi, ma potrebbe sembrare una fuga, e il giorno in cui io fuggirò di fronte a Ian St John sarà il giorno in cui sarà stata proclamata la fine del mondo. E nonostante tutte le maledizioni e profezie tanto care ai maya e ai film hollywoodiani, sembra che ancora non ci siamo.”
Jenny, giovane ragazza in carriera nella grande Londra, precisamente un avvocato penalista, giunge in ritardo al lavoro per la prima volta e chi si trova ad intralciarle la strada? Ian, un collega tanto bello quanto presuntuoso ed irritante. Egli la aiuta ad evitare il peggio ma l’irritazione non scompare dalla mente di Jenny.
Cosa accadrà poi secondo voi? Avete indovinato: la protagonista si innamora dell’arrogante Ian il quale riuscirà suo malgrado a conquistarla. Inoltre lui proviene da una ricca famiglia inglese ed è destinato a diventare Duca mentre lei appartiene ad una normalissima famiglia.
Ho forse svelato troppo della trama? No, non c’è da preoccuparsi, tutto ciò è facilmente intuibile dalle prime pagine, se non addirittura dalla copertina che così recita: “E se quell’odio nascondesse amore? E se lei provasse qualcosa per quell’arrogante e detestabile collega? E se dietro quel fare presuntuoso di Lui ci fosse altro?”
Additato come il caso editoriale dell’anno, “Ti prego lasciati odiare” (Newton Compton Editori, 2012) di Anna Premoli ha sicuramente il pregio di essere un libro divertente ed ironico e di presentare l’immagine di una donna in carriera che sa il fatto suo ma per il resto si tratta di una zuppa riscaldata troppe volte ed ormai non più buona.
Le librerie sono piene di libri di questo genere, e nessuno di loro può essere definito originale. Pensiamo a quelli di Sophie Kinsella, o se preferite Madeleine Wickham, pensiamo a E. L. James con le sue “sfumature”, ad “Il diario di Bridget Jones” di Helen Fielding od ai tanti romanzi rosa stile Rosamunde Pilcher che vengono pubblicati, la lista sarebbe infinita.
Ma c’è chi desidera leggere qualcosa di leggero di tanto in tanto e anche questo va bene. Ma lo si può addirittura premiare con il Bancarella? Perché “Ti prego lasciati odiare” è il vincitore della 61° edizione del Premio Bancarella e sebbene il Premio si sia sempre rivolto ai libri più venduti sarebbe stato il caso di dare uno sguardo anche alla qualità di questi.
Tra i libri più venduti dell’ultimo anno ci sono stati titoli molto più interessanti, mi riferisco a delle novità come Sara Rattaro, Simona Sparaco, Christian Mascheroni, Mirella Ioly… E chissà quanti altri autori si potrebbero aggiungere.
Se diamo uno sguardo all’albo d’oro del Premio Bancarella troviamo titoli come “Il vecchio e il mare” di Hemingway, “Dottor Zivago” di Pasternak, “Vestivamo alla marinara” di Susanna Agnelli, “Radici” di Alex Haley, “Il mondo di Sofia” di Jostein Gaarder o “I nostri giorni proibiti” di Pansa, per citarne solamente alcuni, per questo motivo sorprende trovare il libro di Anna Premoli tra i vincitori.
Niente di personale nei confronti dell’autrice naturalmente ma ci si sarebbe aspettati sicuramente qualcosa di più sostanzioso e che potesse rimanere per tanto tempo nelle menti dei lettori.
Ma forse il fatto che un libro venda milioni di copie è divenuto sintomo di qualità?
Speriamo non sia così, o almeno è ciò che ci auguriamo. Se solamente pensiamo che dopo oltre un anno dall’uscita la trilogia della James è ancora tra i libri più letti c’è veramente da preoccuparsi.
Ma lasciatemi finire con una citazione d’autore che fa al caso nostro e che spero non risulti troppo veritiera: “Il pubblico è così stupido, che preferisce leggere le cose nuove che non le buone.” (Arthur Schopenhauer)
Written by Rebecca Mais