Magazine Diario personale

Ti racconto una storia #3

Da Hermosa @DeOrnatuMulieru
La settimana scorsa vi ho parlato del film Dear John. Molte di voi si sono dette d'accordo con me nel sostanziale "meh" di giudizio finale. Senza lode nè infamia è un film che si fa vedere, ma non rivedere. 
Avendo scoperto che era tratto da un libro di Sparks,  ho deciso di leggerlo per cercare di capire meglio la storia (e infatti lo vedete nel widget di Anobii qui al lato, in italiano il titolo è "Ricordati di guardare la luna". Vogliamo parlare della malsana abitudine di stravolgere initulmente i titoli originali delle opere stranire? Ecco). Il libro è scritto con uno stile (?) semplice e piano. Lui dice, lei risponde, descrizione del paesaggio, lui pensa, lei pensa, nuova descrizione del paesaggio. 
La storia è leggermente diversa dal film, in peggio: più stereotipata, più melensa. Anche il finale, che nel film ha un giusto equilibrio dolce amaro, è più melenso e sdolcinato. Anche irritante, per quanto mi riguarda.
E lei, se proprio volete saperlo, lei è una stronza senza fondo. Di quelle che con la prepotenza della bontà fanno un po' quello che gli pare e piace (qui ci andava una parola diversa, ma sono giá venuta meno alla mia regola di non usare parolacce un rigo fa per cui mi astengo) tanto poi fa gli occhioni e via. Una di quelle che crede che le scelte non abbiano conseguenze, per lo meno non per lei. Di un egoismo incredibile. "Sai, amavo te e poi lui. Ma se ci penso a te ti amo ancora un po'. Anzi tanto. Eh ma amo pure l'altro"..donne così nella vita reale esistono. E io le detesto- si nota? 
Ti racconto una storia #3
Se John, che nel  libro è un povero "tesorino" (Simona Venutra XFactor7 op.cit) incapace di dirle quello che si merita, fosse stato un mio amico, o se Nicholas mi avesse chiesto un parere sulla storia, avrei detto a entrambi che per favore, di gattemorte finto buoniste ne abbiamo avute già troppe.
Ovviamente, dato che John non esiste e Sparks di me non sospetta nemmeno l'esistenza questo odioso personaggio vive e prospera negli scaffali delle librerie. E purtroppo anche nella vita reale.
Ergo, decisamente, infinitamente meglio il film.

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