Ti ricordi che meraviglia la festa delle medie?

Da Valepi

Elio mi perdonerà per il furto di verso a scopo titolo, ma non credo esistano altri periodi della vita in grado di traumatizzare un'intera vita quanto l'adolescenza. E, dato che allora come oggi, l'adolescenza è accompagnata da serissime e sentitissime colonne sonore, mi chiedevo se anche voi avete una canzone in grado di farvi venire brividi, sacro terrore, sudori freddi... o comunque, emozioni vissute durante quei terribili anni e, ormai, indelebilmente appiccicate alla canzone di cui sopra.
Io sono stata adolescente negli anni 80... e si, lo so, già questo sarebbe fonte di traumi in grado di garantire il mantenimento di uno psicoterapeuta fino alla pensione. Ma se spalline, jeans al polpaccio, paninari, capelli cotonati, permanenti e ciuffi refrattari persino all'acido muriatico non fossero sufficienti a garantire l'associazione canzone-trauma, sono sicura che ognuno di voi può tirare fuori dal personalissimo baule dei ricordi, nascosto proprio nel fondo, perchè nessuno li riesumi, uno di quegli eventi tipicamente adolescenziali che si stampano sulla pelle peggio di un tatuaggio.
Io ce l'ho. Oddio, in realtà ne ho più di uno, ma quello che ricordo è legato ad una colonna sonora particolare: quella di Flashdance. What a feeling di Irene Cara.
Ancora oggi quando la sento, provo prima a riderci un po’ sopra, ma mi rendo conto che il sorriso che ne viene fuori è tutto storto e più simile a quello del corvo che a quello dei monti di Heidi… insomma, un sorriso amaro, amarissimo, seguito subito dopo da una inarrestabile sensazione di vergogna e imbarazzo… mi da i brividi, se potessi mi sotterrerei ancora oggi, ogni volta che sento What a feeling.
Il problema è che, in un impeto di creatività, a 12 anni, ho scelto proprio quella canzone come tema per la prova di creatività ginnica che una stronz… ehm… zelante insegnante di educazione fisica ci aveva imposto come verifica di fine quadrimestre. Io giocavo a pallavolo, la mia attitudine danzereccia o, perlomeno ginnica, si limitava ad una generale eccessiva agitazione motoria che si scatenava ogni qualvolta sentivo partire Fame, sigla finale di Saranno Famosi, e che mi portava a saltare in giro per casa come una quaglia, sfruttando ogni sedia, poltrona, appoggio per spiccare il volo imitando i ballerini della serie… per il resto in ginnastica ero una sega! Mediocri capacità di coordinazione, scarsissima attitudine alla coreografia.
(A pallavolo in compenso ero una iena, schiacciavo che nemmeno Mimì e mi allenavo nella mitica battuta a effetto interrotto – quella che cascava all’improvviso come una pera cotta - ma d’altronde avevo dei miti superlativi: Mila e Shiro, Mimi Ayuhara, Mimì Miceri – che poi non ho mai capito perché due cartoni animati della pallavolo potessero avere la protagonista con lo stesso nome, ma faccia diversa… vabbeh, ,sto divagando…)
Insomma, ogni volta che sento partire l'intro di What a feeling vengo automaticamente catapultata in quell'abbozzo di palestra, mi accovaccio a terra (cominciava così la coreografia) e ripercorrendo nota dopo nota i passi della prova (che in realtà non ricordo) vengo nuovamente assalita dall'immensa vergogna che da allora mi perseguita. E, come potete immaginare, l'effetto non aveva nulla a che vedere con Jennifer Beals

Volete che porti lo sputtanamento fino in fondo? La prima festa che ricordo aveva come colonna sonora All Night Long di Lionell Richie, ma, soprattutto... ... ... ... ... ok! vado Noi, ragazzi di oggi... Louis Miguel...
... astenetevi dai commenti per favore... avevo 11 anni ed era una festa di carnevale a scuola...
... o volete farmi credere che a voi è andata peggio???


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