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Ti ricordi di me?

Creato il 02 aprile 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

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Anno: 2014

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 91′

Genere: Commedia

Nazionalità: Italia

Regia: Rolando Ravello

Data di uscita: 3 Aprile 2014

Forse potrebbe sembrare un passo indietro per Rolando Ravello, dopo la satira sociale e malinconica di Tutti contro tutti, dirigere una commedia romantica. Qui però sta l’affermazione della propria capacità di professionista: Ti ricordi di me?, opera seconda del regista, è una commedia romantica vera, non quindi una commedia popolare italiana, fatta di farsa e molte corna, ma un racconto gentile che non sfigura di fronte a film francesi o americani.

Protagonisti sono un ragazzo cleptomane e una ragazza narcolettica, che si conosco dalla terapeuta. La loro storia d’amore pare crescere, se non fosse che lei, preda di emozioni sconvolgenti, perde la memoria. Scritto da Paolo Genovese ed Edoardo Falcone, assieme al protagonista Edoardo Leo, a partire da un pièce di successo che Massimiliano Bruno aveva scritto per i protagonisti Leo e Ambra Angiolini, Ti ricordi di me? trasporta l’eco di Carlo Verdone in chiave romantica del teatro in una fiaba dai toni quasi surreali che mescola Il favoloso mondo di Amélie con 50 volte il primo bacio.

Un passaggio difficile, specie per il modo naturale dei cineasti italiani di pensare la commedia, ma che qui sembra quasi indolore. Ravello infatti dimostra la capacità di adattare il suo sguardo, la sua visione del mondo – che in ambito anglosassone definirebbero new sincerity – a diversi schemi e tipi di commedia, passando dall’acre satira del primo film alla tenerezza di questo, realizzando una favola sull’attualità in un film fuori dal tempo.

Musiche dalle sfumature pastello di Gianluca Misiti, Leo e Angiolini sono una coppia di quelle che gli incalliti romantici ricorderanno per un po’, anche se il meglio viene da Paolo Calabresi, caratterista sempre più perfetto. Un piccolo macaron in cui però lo zucchero sa stemperarsi, grazie all’abilità di Ravello, in gusti un po’ più articolati. A dimostrazione che la commedia non è solo “all’italiana”. 7

Emanuele Rauco


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