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Ti spiezzo in due

Creato il 11 gennaio 2014 da Marcopress @gabbianone

Non per celebrare i 60 anni Rai, ma per il noto interesse storico per quei fatti, ho visto una fiction. gabbianone, maddai.
L’ho vista davvero. Si intitola “Il commissario”, prime parte della trilogia “Gli anni spezzati”, quando volavano proiettili, esplodevano bombe e gli antenati di Alfano andavano in tivvù a spiegare che non erano stati i fascisti. Ecco, “Il commissario” viaggia più o meno con semplificazioni così, un tweet dopo l’altro, imbarazzante nelle riprese esterne, i buoni contro i cattivi, l’incapacità di dare una soluziona logica, in un senso o nell’altro, pur senza pretendere l’impossibile patente di verità, al volo di Pinelli, l’anarchico. Infine, le comparse recuperate al supermarket: me l’avessero chiesto, avrei vinto non meno di tre Oscar.
Meglio i singoli del contesto. Emilio Solfrizzi, il commissario Calabresi, un gigante. Luisa Ranieri, la moglie Gemma, meravigliosa. Su Pinelli siamo alla pura genialità: l’attore si chiama Paolo Calabresi. Le altre sono macchiette, da Feltrinelli a Pansa-Cederna. Tito Stagno che annuncia il primo passo, invece, è verissimo. Un altro tweet in un’occasione persa.



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