Recensione del film Amore senza confini di Martin Campbell
No, non è un pellicola struggente sull’amore sentimentale, ma una film sull’amore verso il prossimo, verso chiunque abbia bisogno, un amore gratuito, disincantato, generoso verso i mondi meno fortunati. L’amore che davvero va “oltre i confini” e mai si ferma per volontà di raggiungere a tutti i costi ogni paese, ogni individuo inerme sapendo di non essere in grado di fare mai abbastanza.
Un storia che ci presenta una realtà di miseria, sottosviluppo, atrocità, ferocia, conflitti, violenza dell’Etiopia, della Cambogia dei Kmer rossi e della gelida Cecenia pur evidenziando le qualità umane di aiuto, generosità, empatia anche se, purtroppo, non di tutti.
Un invito a non ignorare una realtà non lontana che troppo spesso dimentichiamo e a comprendere le difficoltà e le ingiustizie, le manovre politiche ed economiche che minano gli aiuti umanitari, rendendo difficoltoso il lavoro di chi si lancia in queste missioni esclusivamente con il cuore.
La storia è resa bene, ma il valore è più nel tema e in un’ottima interpretazione dell’interprete maschile Clive Owen che ci regala una recitazione spontanea, coinvolgente, a tratti commovente. Coprotagonista è Angelina Jolie, che, a mio parere, non dà il meglio di sé e viene un po’ offuscata dalla forza emotiva di Owen. Inoltre il regista le affida un ruolo nel quale si sommano troppi cliché al punto di rendere il suo personaggio al limite del ridicolo.
La tensione drammatica e il pathos che fanno parte di tutto il film non colpiscono appieno lo spettatore, forse investiti e smorzati dalla velocità del montaggio e soprattutto dalla storia d’amore tra i protagonisti che insieme al finale peccano di banalità e luoghi comuni.
Peccato perché Campbell avrebbe potuto fare di meglio e rendere questa pellicola all’altezza del tema trattato.
Stefania Ghelfi Tani
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake