Le autorità cinesi hanno arrestato cinque religiosi tibetani nella provincia del Qinghai per aver partecipato
a proteste seguite alle ultime immolazioni e hanno condannato otto studenti a pene detentive per il loro ruolo nelle proteste. Lo riferisce il sito di Radio Free Asia.
Gli arresti si sono verificati ieri nella zona di Dokarmo, pochi giorni dopo che una giovane monaca di 17 anni, Benchen Kyi, è morta dandosi fuoco in segno di protesta contro il dominio cinese sul Tibet. Tra i cinque detenuti vi sono Aku Tsondru, 49 anni, capo del monastero di Dorje Dzong a Tsekhog (Zeku per i cinesi), Chakthab, un esperto di tantrismo e Shawo, capo di un centro religioso della zona.
Arrestate anche due monache, di cui una è la sorella di un'altra monaca immolatasi tempo fa. Intanto, la scuola frequentata dalla giovane monaca deceduta qualche giorno fa è stata chiusa e gli studenti sono stati rimandati a casa fino a nuove istruzioni.
Gli arresti di ieri seguono le condanne di otto studenti tibetani della scuola medica di Chabcha (in cinese Gonghe), che lo scorso cinque dicembre sono stati condannati a cinque anni di carcere per la loro partecipazione a proteste a favore della causa tibetana. Lo scorso 26 novembre erano stati più di 1.000 gli studenti che parteciparono a Chabcha ad una manifestazione per protestare contro la pubblicazione, da parte delle autorità cinesi, di un libretto che ridicolizzava la cultura e la lingua tibetana e definiva le auto-immolazioni come «atti di stupidità». Fino ad oggi, dal primo gennaio scorso, sono 81 le immolazioni per il Tibet, 95 dal febbraio 2009 quando è cominciata questa forma di protesta.