CINA - Oggi nell’anniversario del massacro di Piazza Tienanmen, le autorità cinesi hanno messo agli arresti domiciliari e hanno costretto centinaia di attivisti a lasciare Pechino, scattata anche la censura sul web. Il 4 giugno del 1989 centinaia di studenti e cittadini furono uccisi dall’esercito intervenuto per stroncare il movimento pro-democrazia
Questa la situazione oggi in Cina, a 23 anni di distanza da quel 4 luglio 1989 che vide l'esercito di Pechino disperdere con carri armati gli studenti, intellettuali ed operai che dall'aprile avevano avviato nella piazza una protesta per chiedere le riforme democratiche.
Intanto in Cina è scattata la censura sul web, sono stati disattivati dai siti di microblogging cinesi gli emoticon che rappresentavano candele per ricordare le vittime. Sul sito Sina Weibo, la più popolare piattaforma di microblog in Cina, simile a Twitter, il primo emoticon rimosso è stato una candela che bruciava fino a sciogliersi, che veniva spesso utilizzato per sottolineare la tristezza relativa alla morte di persone.
Mentre ieri sera a Hong Kong migliaia di persone hanno preso parte a una veglia per ricordare le persone uccise nel massacro.
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