Tifare è un dovere civico

Creato il 23 febbraio 2013 da Kisciotte @Kisciotte_Dixit
Siamo ormai giunti a sabato, vigilia di una giornata che deciderà le sorti di molta gente e permetterà di raccogliere il frutto di tante energie profuse nei mesi trascorsi. Domenica 24 febbraio ci aspetta un appuntamento di grande portata. Da esso dipenderanno non soltanto i destini delle nostre vicende interne e nazionali. L’esito del confronto imprimerà un timbro indelebile sulla nostra credibilità sullo scenario internazionale e ancor prima in campo europeo. Le chance di poter dire la nostra e avere rappresentanza nella futura Europa sono tutte riposte nell’appuntamento di domani.
Siamo tutti chiamati a schierarci, di qua o di là, nel nome di un ritrovato sano bipartitismo. Certo, ognuno è libero di dare il proprio sostegno a tifoserie di campanile. Potete anche andare a teatro, a farvi una pizza, a vedere una partita di pallavolo o pallacanestro. Ma sarà soltanto un modo per sottrarsi all’ineluttabilità dei fatti. Il meridiano fondamentale per non perdere l'ennesimo incontro con la Storia, per avere peso in Italia e contare qualcosa nel ranking europeo, passa per un luogo preciso. Potete scegliere di astenervi dal vostro dovere civico, nascondendovi nel buio di una sala cinematografica o nell’esistenzialismo di una buona lettura in penombra. Potete anche decidere di dare un sostegno inutile a chi, alla fine dei giochi, si piazzerà ottavo o decimo, ago della bilancia buona a soppesare soltanto la gravità del personale fallimento dentro l’ennesima annata vissuta grigiamente nel solito gioco del sapersi accontentare. Ma domani avete l'occasione di fare l'unica, utile scelta di campo.
Domani ci sarà un confronto schietto, senza esclusione di colpi e a viso aperto. E c'è soltanto un tifo utile, perché, come insegna Piervujadin Bersani: "Gullit è come cervo che esce di foresta,  non si può smacchiarlo come giaguaro e una cosa è forte e certa in nostro programma: qua si vince o si perde!" (Fanculo il pareggio e fanculo anche le banalità del segretario DC). Senza bisogno di attendere estenuanti spogli delle schede, esito del confronto, risultato finale e tutti i numeri della sfida, saranno palesi ancor prima di raggiungere gli spogliatoi.
Oggi tutto è fermo e sospeso, c’è spazio soltanto per i consueti riti di sgozzamento del piccione propiziatorio, come da prassi. Domani adempirò all’unico dovere civico che mi ha sempre ripagato con coinvolgenti esperienze d’emotiva, effettiva partecipazione, dall'alto del terzo anello. Domani tifare per la mia parte, l’unica veramente in grado di andare oltre l’eterna contrapposizione di rosso e nero, conciliandoli in strisce che il più delle volte asfaltano gli avversari, sarà davvero un farsi trovare pronti ad assolvere il proprio dovere civico. Perché, veramente, ce lo chiede l’Europa!
Anche tu, non restare sordo al richiamo del diritto/dovere di prendere parte al collaudato spettacolo della chiamata ai tornelli. Ritrova la passione che pensavi sopita per sempre, scendi per strada, nelle piazze, affolla i metrò, raggiungi il sacro luogo del dovere istituzionale. Sei impossibilitato a recarti di persona? Niente paura, un segnale digitale terrestre ti recapiterà a casa l'opportunità di prendere parte a un evento irrinunciabile. Non ti lasciare distrarre dalle sirene dei canali commerciali, dì di no alle telenovela e ai talk show delle solite menate politiche. Mettiti una mano sulla coscienza, poi mettila sul telecomando e fai la tua oculata scelta di campo. Poi con la mano libera stringiti forte le palle. Se non hai una tv, il senso civico lo puoi esercitare anche via streaming, perché la partecipazione via internet è roba nostra. Quello che per alcuni è innovativo programma di governo, per noi è consolidata realtà di democrazia digitale aperta a tutti. Anche Grillo è dalla nostra parte.
Ho deciso! Domani darò il mio incondizionato sostegno senza remore allo schieramento di Berlusconi. Già da tanto tempo me ne sono fatto una ragione: quando ci sono di mezzo le palle, lui non lo batte nessuno. No contest (ma nemmeno tanto fuori contest). Non importa per chi tifi, l’importante è che tifi. Si rinnova l'eterna lotta tra le idee socializzanti a favore del collettivo e quelle dell'uomo solo che fa reparto, tra le marchette all'uomo giusto e quelle in zona euro, tra schemi d'aggressione ultra offensiva e proposte tattiche di possesso della balla per condurre il gioco. Sarà un sano confronto tra il Bene e il Male, nel quale troveranno vita dura le pastoie di idiozie gesuflesse di chi avrà già i suoi bei Casini da sbrogliare nei novanta minutiIo appartengo al Diavolo, lo guardo negli occhi e me lo porto nel cuore. Comunque vada, qualunque sia l'esito del confronto, sempre. Le ideologie non sono morte, sebbene le idee siano alquanto confuse.
Nel dubbio, tifa e fai tifare!
Intanto, che altro hai da fare questo weekend?
K.

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