Tifosi Cavese impongono formazione e lo staff si dimette

Creato il 06 maggio 2014 da Makinsud

Dopo gli sconcertanti avvenimenti accaduti nell’immediata vigilia della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina disputata allo stadio Olimpico e che ha visto come protagonisti in negativo i gruppi di tifo organizzato presenti allo stadio che hanno mostrato ancora una volta il loro “peso” e la loro “influenza” sulle società, giunge un’altra notizia che si connota negativamente in tal senso. Questa volta, però, non si tratta di ultras di una formazione di serie A, bensì della Cavese, squadra d Cava de’ Tirreni (provincia di Salerno) che milita nel campionato di serie D. I fatti in questione sono emersi grazie ad un comunicato diffuso sul profilo Facebook della Cavese, in cui la dirigenza dava comunicazione dell’increscioso episodio avvenuto: gli ultras della Cavese, infatti, avrebbero imposto al tecnico la formazione da schierare in campo nella partita di campionato contro la formazione del Licata, poi terminata con la nettissima vittoria della Cavese con il punteggio di 19 a 5. Una pressione finalizzata, in particolar modo, ad imporre nella formazione iniziale la presenza di due giocatori residenti a Cava de’ Tirreni. In ogni caso, si è trattato inequivocabilmente di una prepotenza a tutti gli effetti che ha suscitato la profonda indignazione dell’ambiente sano del tifo ma, soprattutto, del tecnico e del suo staff, i quali hanno deciso di denunciare tramite la pagina del social network l’accaduto.

Ma c’è di più: l’episodio in questione ha portato alla decisione – maturata di comune accordo – di rassegnare le dimissioni da parte dell’intero staff tecnico della Cavese, proprio nell’immediata vigilia del fischio d’inizio del match. A dimettersi sono stati sia il direttore sportivo Caposullo, sia l’allenatore Chietti e il suo vice Centofanti, sia il massaggiatore ed il medico sportivo che lavoravano a stretto contatto con la squadra. Una decisione che, come si legge dal comunicato diffuso, è stata presa in primis per tutelare la dignità professionale dello staff tecnico della Cavese e per rispondere con un gesto forte e deciso all’arrogante invadenza dei gruppi ultras che si sentono padroni della squadra, e che non mostrano alcun rispetto per il lavoro e per i ruoli altrui.

L’ennesimo episodio di un calcio malato, che deve riconsiderare profondamente le priorità e cercare di guarire i rapporti malati con le frange estreme del tifo organizzato.


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