La crescenta o crescentina (nella forma plurale crescenti o crescentine) è un tipo di pane caratteristico dell’appennino modenese, altresì conosciuta, ma erroneamente, con il nome di tigella. È un prodotto agroalimentare tradizionale elencato con i nomi di tigella modenese, tigèla modenese, crescentina modenese, cherscènta modenese ed è molto consumato durante le feste e sagre; è preparato in pressoché tutte le trattorie del modenese, del bolognese e del reggiano. Il nome originario (nell’appennino modenese) di questo alimento è la “crescente” ma oramai sono diffuse numerosissime varianti, che variano notevolmente di significato da zona a zona (tigella o tigèla modenese o montanara, crescentina o chersèinta modenese o montanara). I termini “crescente” e “crescentina” vengono usati anche nel bolognese e nel reggiano: crescentina indica una variante del gnocco fritto, mentre crescente indica una sorta di tigella modenese piuttosto larga.
I dischi di terracotta o di pietra refrattaria in cui originariamente erano cotte le crescenti sono chiamati tigelle e per questo motivo oggi, nelle zone di pianura e nel resto d’Italia, ci si riferisce alle crescentine con il sempre più diffuso appellativo metonimico di tigelle, nonostante – secondo i puristi – l’unico nome corretto rimane crescentina perché quello originario ed etimologicamente esatto.
Ingredienti per 4 persone:
- 400 G Farina
- 3 Uova
- 50 G Strutto Fuso
- 20 G Lievito Di Birra
- Olio D’oliva
- Aglio
- Rosmarino
- Pepe
Procedimento:
Preparate l’impasto con la farina, le uova, il lievito di birra sciolto in poca acqua tiepida, lo strutto fuso tiepido e un po’ di sale. Lavorate bene la pasta e quando sarà ben liscia stendetela in una sfoglia spessa, tagliatela a losanghe e bucherellatela con una forchetta. In una padella fate imbiondire nell’olio, l’aglio e il rosmarino trito. Friggete una o due losanghe per volta. Si servono bollenti, salate e pepate.