Questo è un tipico prodotto montanaro modenese, che prende il nome di " crescentina" nella zona d'origine, ma nel bolognese viene chiamata "tigella". Le " tigelle" sono in realtà gli antichi dischetti di terracotta che venivano messi accanto alla brace del camino e impilati uno sull'altro, mettendo ogni due tigelle un dischetto di pasta in mezzo a due foglie di castagno.
Adesso si usano per la cottura delle pratiche tigelliere di ghisa che si possono usare sul fornello a gas: ne esistono di diverse misure, quella da sette tigelle è molto pratica (anche se un po' più pesante) perché consente di affrettare i tempi di cottura.
INGREDIENTI (per circa 40 tigelle/per 6-8 persone)
- farina 0 1 kg
- lievito di birra fresco 2 cubetti (50 g)
- acqua 500 ml
- olio extravergine d'oliva 4 cucchiai
- sale fino 2 cucchiaini
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Mescolare tutti gli ingredienti impastando per qualche minuto, fino ad ottenere un impasto omogeneo.
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Formare una palla e farla lievitare 4 ore, coperta con una ciotola, a temperatura ambiente.
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Impastare per un po' la pasta lievitata, poi formare 40 palline (oppure stendere la pasta col mattarello e ricavarne dei dischetti con un tagliapasta o un bicchiere) e farle lievitare un'altra ora sotto un canovaccio a temperatura ambiente.
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Preriscaldare sul fornello a gas (né troppo alto, né troppo basso) la tigelliera per circa 10 minuti, poi disporre le palline (o i dischetti) negli incavi dello stampo, chiudere e cuocere per qualche minuto, controllando di tanto in tanto: voltare una sola volta la tigelliera per cuocere anche dall'altro lato.
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Disporre le tigelle cotte in un cestino, avvolte da un canovaccio.
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Servirle bollenti, accompagnandole con pesto (lardo tritato con aglio e rosmarino) e parmigiano, salumi, formaggi, verdure sott'olio e sott'aceto, marmellata o crema di cacao alle nocciole.