Tiger Eyes (USA 2012) Regia: Lawrence Blume Sceneggiatura: Lawrence Blume Tratto dal romanzo: Tiger Eyes di Judy Blume Cast: Willa Holland, Amy Jo Johnson, Tatanka Means, Elise Eberle, Russell Means, Cynthia Stevenson, Forrest Fyre, Michael Seets, Lucien Dale Genere: post-mortem Se ti piace guarda anche: Ragazzi miei, Amabili resti
Tiger Eyes è uno di quei film appartenenti al genere “post mortem”. Allegria, come direbbe qualcuno dall'Oltretomba! Proprio la pellicola perfetta per la vostra estate, non credete? Con post mortem non intendo però una pellicola ambientata nell’aldilà, oppure un film su quelli che stanno tra l’aldilà e l’aldiqua come Ghost o Il sesto senso. Intendo una pellicola incentrata su chi deve affrontare la perdita di una persona cara. In questo caso specifico, su una ragazza che prova a superare la morte del padre. Tra l’altro una morte violenta. A darle una mano ci penseranno i suoi zii. Raccontata così, può sembrare la trama del deludente Stoker, invece no. Questo non è un thriller (perché, Stoker lo era?), non ci sono momenti incestuosi e soprattutto non ci sono Nicole Kidman imbalsamate.
Tiger Eyes è un dramma non urlato, quasi mai almeno, è una pellicola delicata che magari non raggiunge vertici anzi vortici di profondità assoluti, ma regala delle good, good, good vibrations. Nonostante la triste tematica toccata, riesce a essere una visione positiva, non deprimente. Non è nemmeno una di quelle pellicole “Yuppie, che divertente!”, ok, però non fa deprimere. Lo si guarda con gli occhi tristi, proprio come quelli della protagonista, ma anche con il cuore pieno di speranza. Ma che minkia sto scrivendo? Basta con le frasi da libro di Moccia e parliamo un po’ di figa. Nei panni della protagonista troviamo la promettente Willa Holland, attrice telefilmica già vista in The O.C., dove era la sorellina di Marissa “ce l’ho solo io” Cooper, in Gossip Girl, dove compariva in qualche episodio non ricordo bene in quale ruolo, e adesso in Arrow, dove è la sorellina di Oliver “Arrow” Queen. È carina, sa recitare, magari non è un fenomeno assoluto, però regge alla grande il film dall’inizio alla fine, tutto sulle sue spalle da nuotatrice. E se vedrete il film, capirete che quest’ultima non è una delle mie solite frasi senza senso messe a caso, ma ha un significato.
"E' morto tuo padre? Mi spiace. C'è per caso un modo per poterti consolare?
Ne dico uno a caso: infilare il mio pene nella tua vagina?"