Vi avevo promesso che avrei raccontato di Tigro gia' ieri, e invece poi non ce l'ho fatta.
E' che siamo tornati in citta', al borgo pedemontano, e fa caldoooooo, un caldo micidialeeee. Per quanto il Gufo si ostini a dire che "Oooh, questo e' niente in confronto all'estate del 2003", Fa-Caldo.
E fare qualsiasi cosa costa fatica, sudore ed energie.
Soprattutto se si tratta di burocrazia, e in questi giorni di faccende burocratiche da sbrigare ne abbiamo tante, io e Dear Husband. Che poi ogni cosa e' un carosello di uffici e code inutili, perche' io non mi ricordo come funzionano le cose qui in Italia, Dear Husband non se lo puo' sognare, e alla fine perdiamo tantissimo tempo a fare la trottola da un ufficio all'altro. Faticaaa.
Meglio tornare a Tigro, che lui si che mi rinfresca i pensieri e mi manda le endorfine all'utero (Picco, se ci sei potresti anche battere un colpo, cosi giusto per gradire...).
Tigro, supremo maestro zen.
Tigro, l'illuminato.
Tigro, colui che e' sopravvissuto all'attacco delle pulci in Terra di Robin Hood.
Tigro, colui che per di conseguenza fu costretto, ancora in Terra di Robin Hood, ad indossare il cono della vergogna,
gettandolo non solo in uno stato di grande confusione e disorientamento, ma anche condannandolo ad una perenne retromarcia, nel vano tentativo di liberarsi del maledetto cono anti-grattamento. Sembrava una macchinina telecomandata, ma inpazzita. La sequenza era questa: cammino all'indietro, sbatto contro qualcosa, miagolo indignato, cambio direzione, cammino all'indietro, eccetera, in loop.
Eccolo qui, il Tigrone inconato, in un momento di pausa dalla sua routine autodistruttiva, mentre medita di telefonare al Telefono Azzurro dei Gatti, per denunciare questa inaudita efferatezza...
...per poi passare ad elucubrazioni suicide, tipo buttarsi dall'alto dei 70 cm del nostro (ex) divano...
...per poi concludere che i piani suicidi possono aspettare, che e' ora di una spa session "chez Dear Husband".
E infine, Tigro, colui che al terzo giorno di cono resuscito', finalmente guarito da ogni piaga, e non fece in tempo a godersi la nuova liberta' che era gia' arrivato il momento di partire.
Due ore in autostrada a ululare, seguiti dall'ingresso a Heathrow, altrimenti detto il Girone Infernale dei Gatti, venti minuti in cui il volto di Tigro si trasforma in una maschera di terrore, con tanto di occhi vitrei fissi nel vuoto, fauci spalancate, respiro affannoso e tremore mortale. E li devo confessare che ho temuto il peggio.
Finche', finalmente, non ci lasciano entrare nell'area check-in per "bagagli speciali", dove ci accoglie un gentile ed elegantissimo signore in giacca e cravatta che mi intima gentilmente di rimuovere Tigro dal trasportino, per facilitarne l'ispezione - perche' l'omino, in quanto ispettore, era pure pedante e non si accontentava di far passare il trasportino con Tigro dentro sotto il metal detector, no!, lui doveva far passare il trasportino vuoto, e poi anche la lettierina a parte, perche' si sa, i terroristi sono espertissimi nel nascondere le bombe nelle cacche di gatto.
Io gli rispondo serafica che non e' possibile, terribly sorry, perche' la creatura si era prontamente fatta la pipi' addosso durante il viaggio, ed essendo io gravida, mi era assolutissimamente proibito toccare il malefico untore in queste condizioni. E fu cosi che l'omino pedantino si dovette infilare un bel paio di guanti e spupazzarsi il Tigrone piscione, il trasportino, e poi anche la lettiera - e vi assicuro che neanche quelli erano un bello spettacolo.
Oh le infinite vie goduriose di sfruttamento della gravidanza!
Appurato che Tigro non nascondeva bombe, e neppure la sua cacca - per quanto letale essa sia - mi vedo costretta ad affidarlo nelle mani degli omini addetti al carico stiva. E cuore di mamma passa un paio di ore abbastanza irrequiete, leggendo storie di gatti, girando e rigirandosi sulle seggioline del gate, e importunando chiunque le passasse a tiro indossando una giubba catarifrangente chiedendo se aveva per caso caricato la stiva dell'aereo Alitalia tal dei tali, e se c'era anche un gatto di 6 Kg che assomigliava a Giuliano di Kiss Me Licia.
Finche' uno degli omini preposti non mi risponde che si, effettivamente ha appena caricato un gatto rosso, grande,
e <3 Bello <3
E io immediatamente vedo cuoricini e stelline, e dico "Si! SI! E' il MIO GATTO, e' lui, e' LUI!!".
E mi metto tranquilla.
Saliti a bordo, guadagnato il mio posto subito dietro la business class (io povera donna gravida avere bisogno di spazio extra), sento odore di Tigro. I sensi infallibili di GravidWoman le dicono che Tigro risiede esattamente sotto il suo sedile.
Okkey, tutto sotto controllo.
Pilota (no, non il donatore, quello me lo immagino pilota Ryan Air, chissa' perche' - sara' che nella mia mente gli stipendi Ryanair sono da fame e chi ci lavora deve pure arrotondare in qualche modo), procedi al decollo. Check.
Atterrati in Italia, ritrovo Tigro, solo e abbandonato, al ritiro "bagagli speciali". E mi metto ad ululare che poooovera bestia, e se me la rapivano, bella gioia mia preziosissima?! A me le scene delal Magnani e della Loren in Madre Coraggio mi fanno un baffo. Io si, che so attirare l'attenzione su me stessa.
Comunque, siamo arrivati alla fine del calvario, e la taglio corta perche' vi immagino stremate anche voi.
Il viaggio in taxi dall'aeroporto a casa fila tranquillo, e ne deduco che Tigro si sia o calmato, o sdrenato, o rassegnato ad una morte lenta e dolorosa.
Comunque poi ce l'ha fatta pagare, l'infingardo, perche' nei due giorni successivi all'arrivo, dalla sua prigionia in bagno (che cosi si adatta ad una stanza alla volta blablabla), ha pensato bene di fingere incapacita' a fare la pipi'. Proprio non c'era traccia di pipi in giro. Per quello l'ho portato dal vet - IlSignoreSiaLodato per i Veterinari Italici SuperBonissimi. Il quale con aria beffarda ci dice che la vescica e' vuota, per cui lui la pipi' l'ha fatta, eccome se l'ha fatta.
E dove l'avra' mai fatta? Ma giu' dallo scarico della vasca, of course, lui e' un gatto pulito, che mi credevo?
Shock Horror.
E niente, lui alla fine dei conti, ci ha fregati tutti.
Lui allo stress della casa nuova fa spallucce (infatti masculo e'), e se la gira piu' baldanzoso che mai. Ogni due passi, siccome fa caldo, si lascia cadere con fare melodrammatico sul pavimento a piastrelle, e ci fa l'estremo onore di porgerci la panza. E noi procediamo al rito dell'adorazione del Tigrone Imperatore, ossequiosi e riconoscenti.
E tutto e' bene quel che finisce bene :-)