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Questo film è pietoso. Ora vi spiego il perchè.
Circa un anno prima della sua uscita nei cinema (quindi marzo 2009) iniziò a girare in rete un'immagine che raffigurava il Cappellaio Matto impersonato da Johnny Depp.
Dovete sapere che chi sta scrivendo questa recensione è una persona a dir poco ossessionata dal romanzo di Lewis Carroll "Alice's Adventures in Wonderland/Through The Looking Glass", inoltre ho trovato che il make-up fosse assolutamente azzeccato per il personaggio, un misto di follia e allucinazione. "Molto promettente!", ho pensato.
Se poi aggiungiamo il fatto che sia Tim Burton a dirigerlo allora viene da pensare che nessun altro regista sarebbe stato più adatto a dar vita a quel romanzo così difficile e unico da diversi punti di vista.
L'attesa per l'uscita del film diventò sempre più frenetica mese dopo mese fin quando iniziarono a trapelare alcuni dettagli circa il cast e la trama. Sul cast ho poco da obbiettare: Crispin Glover è un attore con grandi capacità, ma impersonando il Fante di Cuori (personaggio non presente nel romanzo) non viene resa dovuta giustizia al suo talento. Passi anche la moglie di Burton Helena Bonham Carter nel difficile ruolo della Regina di Cuori. Sul ruolo di Alice sarebbe stato più apprezzata un attrice leggermente più carina di Mia Wasikowska.
Ma riguardo la trama? E qua le noti si fanno molto dolenti...
L'adattamento del romanzo e quindi la sceneggiatura fu data a Linda Woolverton, famosa per le sceneggiature dei cartoni della Walt Disney "La Bella e la Bestia" e "Il Re Leone". Iniziai a pensarci su e qualcosa mi lasciava perplesso...ah si! ora ricordo...sarebbe stata la Walt Disney Pictures a produrre il film.
Qui inizia il baratro: il genio di Tim Burton che non dà limiti all'immaginazione sarebbe stato influenzato pesantemente da tale casa di produzione, al punto tale da domandarsi se si tratti dello stesso regista di Beetlejuice o Edward Mani di Forbice.
La sceneggiatura rasenta il ridicolo, stravolgendo completamente la trama del romanzo e traendo solo alcuni spunti da quest'ultimo. Un miscuglio di situazioni si intrecciano in modo caotico, scene fedeli al libro si contrappongono ad altre completamente inventate di sana pianta dalla signora Linda, personaggi protagonisti dell'opera di Lewis Carroll come il Brucaliffo oppure i gemelli Pinco & Panco scendono in secondo piano e, in particolar modo, gli ultimi sfiorano l'imbarazzo sia per rappresentazione che essenza.
Io, che attendevo impaziente la famosa scena di Alice che dialoga con il Brucaliffo, resto inorridito da quella del film in cui lui dice due cose riguardo ad un calendario e poi svanisce nel nulla......eh???
Poi però mi sono detto: "Magari la scena di Pinco & Panco che raccontano ad Alice la storia sarà fedele", restando poco dopo nuovamente deluso. Meglio a questo punto che non parlo dello Stregatto. Le illustrazioni del romanzo curate da Sir John Tenniel sembrano non esser state nemmeno prese in considerazione.
Se dovessi elencare tutte le scene deludenti e non fedeli all'originale credo che risulterei prolisso in modo assurdo, quindi vedrò di riassumere.
Il film non c'entra nulla con il romanzo se non per due o tre scene, una grande pecca è la scelta di averlo girato in stereoscopia e non nel modo più canonico, c'è da dire però che avrebbe avuto le sue potenzialità questa scelta di regia per una mente come Tim Burton se solo non fosse stato influenzato dalla casa di produzione.
La sceneggiatura è un insulto a Lewis Carroll, sembra che Linda non abbia colto un briciolo di essenza del romanzo.
Il duello con il mostro Jabberwocky è inguardabile, pare un combattimento in stile Tekken. Il Cappellaio Matto che danza come Michael Jackson nella danza della deliranza è la cosa più imbarazzante dell'intero film.
Lo spirito del romanzo che fine ha fatto? Quel misto di disorientamento, di nonsense e di inquietudine che hanno caratterizzato uno dei libri più letti e conosciuti al mondo.
Una profondissima delusione mi ha colto all'uscita dal cinema, Burton che non è Burton, solo l'interpretazione di Johnny Depp è salvabile e qualche scenografia di alcune scene.
Difficile era rendere bene l'essenza del romanzo, del mondo che Carroll aveva creato con la sua mente da matematico, ma tra la mediocrità e l'eccellenza esiste una via di mezzo. Potrei essere sul punto di reputare più fedele il film in stop motion "Alice" di Švankmajer (consigliatissimo tra l'altro, almeno si ritrova l'elemento d'inquietudine).
Personalmente me ne frego degli effetti speciali e visivi, mi bastava un film con la trama più fedele possibile al romanzo e l'uso di stop motion come per Beetlejuice o Nightmare Before Christmas. Non è chiedere troppo, forse anche lo stesso Burton l'avrebbe voluto.
Voto: 4
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