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Timelines: Assault on America – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 11/12/2013

Cover Timelines: Assault on America

PC TESTATO SU
PC

Genere:

Sviluppatore:

Produttore: Strategy First Inc.

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese (sub ITA)

Giocatori: 4

Data di uscita: 24/09/2013

VISITA LA SCHEDA DI Timelines: Assault on America

Pro-1Graficamente buono Contro-1Gestione tattica pessima

Pro-2Interessante la storia alla base della campagna Contro-2Accumulo delle risorse semplicistico

Pro-3Tante unità a disposizione Contro-3Noioso e monotono

Timelines: Assault on America è uno strategico in tempo reale ambientato in un passato alternativo, nel quale la Germania nazista del Terzo Reich decide di invadere, con la complicità dell’alleata Russia, gli Stati Uniti d’America. Il gioco presenta delle dinamiche piuttosto semplici, con lo sviluppo delle unità direttamente nella mappa di gioco, una campagna a missioni che si snoda lungo una serie di scenari di difficoltà crescente ed una interessante modalità di upgrade delle nostre.

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Delusione in tempo reale

Sviluppato forse in troppa fretta e con troppe idee in testa, ma poche nella pratica, il titolo si rivela quasi subito una grandissima delusione. Complice una gestione tattica di incredibile pochezza ed un sistema di risorse da far impallidire per la semplicità, Timelines: Assault on America non colpisce mai nel segno. Ma andiamo per gradi, descrivendo innanzitutto la trama e l’ambientazione di gioco. Il titolo è ambientato in una Seconda Guerra Mondiale alternativa, durante la quale, poco prima della disastrosa campagna di Russia, gli americani sono riusciti ad uccidere Hitler e gran parte dello Stato Maggiore tedesco. La risposta dei rimanenti generali nazisti sarà un assalto improvviso e brutale al natio suolo statunitense, appoggiati da una Unione Sovietica che vede nei teutonici soldati il martello giusto con il quale colpire i rivali capitalisti. Insomma, bisogna dire, un’idea sicuramente fuori dal comune ed abbastanza ingegnosa. Che poi la realizzazione pratica sia un mero spostamento geografico di un tipo di gioco visto e rivisto, poco importa, con la giusta atmosfera, ed una buona descrizione della campagna, il gioco di illusionismo renderebbe alla perfezione. Viene però a mancare sia una profonda compenetrazione del giocatore agli interessi della fazione controllata, sia dei briefing o delle descrizioni di missione leggermente più complessi ed immersivi del solito “uccidi lì” o “distruggi questo”. Piuttosto inverosimili anche le mappe in quanto tali: sebbene la resa ambientale e geografica sia interessante e sufficiente, quasi sempre ci ritroveremo ad attaccare i tedeschi o i loro alleati, in un approccio di gioco che non differisce da tanti altri titoli storicamente fedeli, neanche nella concezione più logica e banale: gli aggressori attaccano, i difensori difendono. Ovvio, non è certo così semplicistica la cosa, ma neanche il contrario va bene.

Per quanto riguarda il gameplay le carenze sono davvero molte. Il gioco è un RTS piuttosto semplice, nel quale, oltre a difendere il nostro QG, avremo a disposizione soldi e punti sviluppo, utili per migliorare le unità a nostra disposizione. Queste ultime saranno tutte sbloccabili sin dalla prima partita della campagna, dipendendo la loro costruzione esclusivamente dalla presenza dell’annessa struttura di reclutamento. Le strutture di reclutamento sono uniche, nel senso che ne potremo costruire solo una di ogni tipo, rendendo quindi il gioco piuttosto monotono: appena avremo i soldi sufficienti le posizioneremo vicino al QG, per poi dimenticarcene. Unica risorsa accumulabile in gioco sono i soldi, questi ultimi verranno immagazzinati controllando le pochissime torri radio presenti nella mappa. A questo punto ci dedicheremo esclusivamente all’accumulo di denaro ed al reclutamento selvaggio. I punti sviluppo invece, limitati a 17 per partita, serviranno ad aumentare le caratteristiche delle unità. La loro distribuzione è molto importante, per rendere le varie unità differenti e potenti. Stupisce la presenza di una sola risorsa di gioco e di una modalità di gioco pedissequamente basata sul controllo delle torri radio: una volta conquistate la partita sarà praticamente vinta, visto che non c’è modo di ottenere gold in altra maniera. Tatticamente poi, abbiamo trovato il gioco a dir poco ostico: ad esclusione della descrizione dei vari tipi di unità, ognuna efficace contro altre tipologie ed ovviamente debole rispetto ad altre, non c’è mai l’impressione che il giocatore possa apportare sensibili contributi strategici alle battaglie, che sono sovente un semplice “chi più ne ha più ne metta”. Sensazione confermata dall’assenza di peculiarità climatiche o del terreno e dalla totale impossibilità di impostare formazioni di battaglia, o addirittura di selezionare le unità di uno stesso tipo! Inutile dire quanto sia frustrante giocare in questo modo, affrontando ogni battaglia come una semplice gara di tempo ed attraverso un’oculata scelta delle unità migliori rispetto alla formazione avversaria.

Grafica a prova di bomba

Purtroppo le lamentele non sono finite. Bisogna aggiungere un tutorial tendenzialmente inutile, nel quale non sono descritte le dinamiche di gioco base (come si conquistano le torri radar? Quali sono gli ordini che i comandanti possono dare in battaglia?) ed un numero di unità sì piuttosto fornito e ben curato, ma quasi esclusivamente dal punto di vista dei carri armati, veri mostri di gioco, capaci di distruggere ogni resistenza semplicemente in base al numero od alla gittata. Ogni tentativo di coinvolgere la fanteria, di qualsiasi tipo, in un’azione bellica, si è ridotta in una orribile mattanza.

Graficamente il gioco è indubbiamente di buon livello, con delle animazioni accurate, delle textures ben disegnate e degli effetti particellari più che sufficienti. Esplosioni e collisioni sono di qualità, così come le luci e le ombre. Molto efficaci anche i suoni di gioco e gli effetti ambientali. Molto meno le musiche, che spesso non sostengono il pathos dell’azione ed anzi assomigliano fin troppo a musica d’ambiente che alla colonna sonora di una scena di guerra.

Immagine anteprima YouTube IN CONCLUSIONE
Timelines è un tentativo fallito. Lontano dalla bellezza di molti altri RTS semplici, ma congeniali e funzionali, questo gioco ha davvero poco di cui vantarsi, viste le dinamiche al limite del noioso ed i tanti limiti tattici e di gameplay. Francamente stupisce vedere (ad un prezzo neanche troppo basso) un prodotto così banale, soprattutto in un genere che deve tutto alla complessità di gioco ed alla compenetrazione nelle scelte strategiche e di gestione. ZVOTO 4.5
Voto dei lettori5
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