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TIMEtoBE a Journalist: Tommaso Lalli

Creato il 28 maggio 2014 da Timetobe

Arriva la telefonata nel momento più innaspettato, chiuso l’ufficio “parole” e aperto quello puramente creativo: stavo per fare volare con 200 farfalle una parete grigia. Driiiin! Rispondo solo perché é Lalli, avevo davvero voglia di buttarmi in questo piccolo progetto e staccare la testa: ” Ciao J, sarò brevissimo, sono qui con Grollo gli piacerebbe scrivere un pezzo… che ne dici?”

Cosa dico? Cosa ridico perché già nel momento stesso in cui me l’hanno proposto ero felice, perché timetobemagazine é una open house dove ognuno può lasciare un segno… cosa succede quando due amici, due personalità si incornano? Leggete l’articolo, amatelo, perché dietro ad ogni parola c’é qualcosa che va oltre lo sport, oltre al calcio, e alla storia del calcio… oltre c’è la loro di storia, di due amici.

TIMEtoBE a Journalist: Tommaso Lalli

“E allora diciamolo tutti insieme, tutti insieme! Quattro volte: siamo campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo! Abbracciamoci forte, e vogliamoci tanto bene; vogliamoci tanto bene. Perché abbiamo vinto, abbiamo vinto tutti stasera; abbiamo vinto tutti, amici; abbiamo vinto tutti; abbiamo vinto tutti amici. Guardate dove siete, perché non ve lo dimenticherete mai! Guardate con chi siete, perché non ve lo dimenticherete mai! E sarà l’abbraccio più lungo che una manifestazione sportiva vi abbia mai regalato. Forse uno dei più lunghi della vostra vita! Abbracciatevi forte… abbracciatevi forte…” Fabio Caressa, 9 Luglio 2006.

“Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo! L’Italia ha vinto la finale battendo la Germania per 3-1. “ Nando Martellini, 11 Luglio 1982.

Lalli

Caio Tito, al senato romano, disse “Verba volant, scripta manent”. Ma nell’era delle riprese, delle registrazioni, questa molto spesso bistrattata citazione perde molto del suo valore: molti di voi si ricorderanno il “Abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene, tanto bene” esclamato dalla voce ormai roca di un esausto Fabio Caressa il 9 Luglio 2006, dopo la Finale dei Mondiali vinta a Berlino contro la Francia; i più “anziani” si ricorderanno anche il triplice “Campioni del Mondo!” detto quasi con stupore da Nando Martellini dopo la Finale vinta dagli Azzurri contro la Germania Ovest nel 1982.

E quindi, con sommo dispiacere verso Caio Tito: “Verba Manent.”

Lalli

E uno che vuole far sì che le sue parole rimangano per sempre è Tommaso Lalli, che avete già avuto modo di conoscere su queste pagine, o meglio su questi url.

Ho visto Tommaso la prima volta circa 15 anni fa, e l’ultima ieri sera. In questi anni tra di noi è nato un forte legame di amicizia, quasi fraterno, abbiamo condiviso molte passioni, dal pianoforte al calcio fino a quella per il giornalismo, e, come la maggiorparte degli amici, appuntamento fisso per noi sono sempre state le partite di calcio, Campionato, Champions League, Europei, Mondiali: centinaia, o forse di più le partite viste insieme.

Lalli

Tommaso, si notava fin da bambino, è un predestinato. Già a 7, o 8 anni si sentivano i primi ‘Incredibile, Mamma mia!’ di Piccininiana memoria, le prime telecronache delle partite dei Pulcini del calcio Parè (squadra dove insieme siamo cresciuti) e i commenti energici, entusiasmanti anche di una semplice partita a PES o FIFA alla Playstation.

Qualche mese fa mi disse che sarebbe andato a fare un corso a Roma, molto intensivo, di radio/telecronaca, tenuto da Marco Piccari di SportMediaset. “Finalmente”, pensai. Finalmente questa passione non rimane solo fine a se stessa, e già mi immaginavo Tommaso nei più importanti stadi d’Europa e del Mondo a commentare finali di Champions League, i Mondiali, gli Europei. Passione, Tecnica, Competenze, Talento. I requisiti necessari.

TIMEtoBE a Journalist: Tommaso Lalli
TIMEtoBE a Journalist: Tommaso Lalli

Prima dell’ultima ‘lezione’ a Roma Tommaso mi disse che avrebbe dovuto preparare Milan – Juventus del campionato di quest’anno, che gliel’avrebbero fatta commentare lì, come fosse allo stadio in diretta nazionale. Io gli chiesi “E cosa devi preparare scusa?”. Uno pensa ‘vabbè cosa vuoi che sia commentare una partita, parli di quello che succede, impari i numeri sulle maglie e stop!

Mi spiegò cose che quando ascoltiamo una telecronaca forse le diamo per scontate, bisogna parlare per 90 minuti di continuo, trovare qualcosa da dire mentre le telecamere inquadrano lo stadio o mentre il gioco è fermo, evitare di ripetersi, conoscere storia e statistiche dei giocatori in campo. Prima di andare a Roma Tommaso si preparò pagine e pagine di dati su tutti i giocatori in capo in quella partita, studiandoseli, imparandoli, analizzando statistiche e carriere intere. Ve ne lascio uno spezzone:

Lalli

http://timetobemagazine.files.wordpress.com/2014/05/f328628bb87bd672df76b4807ebb546d-2.mp3

Un esempio: Tommaso parla di Emanuelson, dicendo come abbia trascinato l’Olanda alla vittoria dei Mondiali giovanili del 2006. Ecco. Emanuelson non è il Balotelli, il Tevez della situazione, le cui carriere sono più conosciute, più note. Questo intendevo con studiarsi i giocatori, le loro carriere, i loro dati. Da questa cronaca, seppur la prima ‘seria’ della sua vita, possiamo notare qualità indiscutibili, quelle che ho riassunto prima con il ‘poker’ dei requisiti per un telecronista:

Passione, Tecnica, Competenze, Talento.

TIMEtoBE a Journalist: Tommaso Lalli

(Personalmente sono rimasto molto colpito dalla frase “Pazzini orchestra il contropiede ben manovrato”, non tanto per le parole, ma per come le dice, come le racconta, lasciando spazi brevi tra di esse, scandendo ogni sillaba come fosse un pezzo di un puzzle che deve riuscire alla perfezione.)

Ora per Tommaso ci sarà il passo più difficile: far nascere la sua stella, farsi conoscere, cominciare a lavorare e a sudare. Nascere, non deludere, consacrarsi. E chissà che il prossimo ad esclamare “Campioni del Mondo!” non sia proprio lui.

@GianlucaGrollo


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