Vanessa mi avvisa che parte e che va’ a Berlino. Che prende e parte di lí a tre giorni. Quel “parto” arriva mentre stiamo sorseggiando un aperitivo su una terrazza coneglianese, c’è il tramonto che si riflette sul muro e mi accorgo di come la Bellezza vada solo cercata. Lí seduta sul divanetto ascolto le sue parole, seguo in dettaglio la descrizione di Berlino, ma c’è qualcosa in più… lei non racconta una città che ha visitato e che le piace, lei parla della sua città…
Vanessa torna ed é come sempre anche se questa non é Berlino gli impegni di lavoro non ci hanno ancora permesso di vederci. Difatti questo articolo arriva a casa mia prima di lei, prima del mio salire in macchina e della nostra routine che prevede un “ciao” veloce, la scelta di una canzone che preannunci lo stato d’animo per poi, solo poi, procedere con il fiume di parole…
Vanessa. La mia amica Vanessa. L’ Amica che non mancava di scrivermi ogni giorno e di farmi sentire parte del suo viaggio e della sua città. Lei che mi incoraggiava a km di distanza e che attraverso queste parole ha fatto in modo che camminassi per quelle vie che non so pronunciare ma che mi sembra di conoscere…. Allora amica mia che musica e parole sia… ecco la canzone ora aspetto solo che suoni il campanello e che ci sediamo al nostro sushy prenotato…
Ber-lin La città dal cielo diviso. La città dove due realtà opposte convivono, compensandosi. La città dove si tocca con mano la storia, perché ieri è leggenda e oggi è già futuro. Berlino oggi, a 25 anni dalla riunificazione, è la capitale d’Europa, la meta perfetta per il turismo giovanile, nonché il luogo ideale dove scappare alla ricerca di una vita lavorativa migliore.
Ma nonostante in questo quarto di secolo si sia fatto di tutto per riportarla allo splendore unitario del pre-muro, tra le strade berlinesi si percepisce ancora netto il contrasto tra Est e Ovest – e forse così dovrà essere per sempre, altrimenti mancherebbe del suo carattere distintivo. Infatti, solo qui, questi due punti cardinali assumono una rilevanza senza paragoni, racchiudendo in loro non semplicemente una collocazione geografica, bensì l’anima di un popolo.
Per me la contrapposizione delle due zone di questa città, a cui mi sento visceralmente legata, rappresenta l’opposizione che costantemente vive in me, tra il dentro e il fuori, tra razionalità e sentimento, tra l’essere e l’apparire. Da un lato l’Ovest, the American Sector, l’Occidente, il mondo capitalista. Palazzi eleganti, strade spaziose, quartieri signorili, centri commerciali pomposi. Ordine e armonia: Ordnung und Harmonie, typisch Deutsch. Il mio stile, il mio modo di apparire.
La zona dove sono cresciuta inevitabilmente mi riporta alla famiglia, ai ricordi d’infanzia, al mio nido di pace. Ma anche ai negozi che da sempre ho amato e nei quali bramavo di passarci le giornate. I tre chilometri e mezzo di Ku’damm con le sue vetrine haute couture non sono mai stati sufficienti a stancarmi, tanto meno a farmi rinunciare a scandagliare meticolosamente ogni singolo piano del KaDeWe, Kaufhaus des Westen, il grande magazzino più sofisticato e di lusso che dal 1907 rappresenta il regno dello shopping berlinese, nonché il simbolo storico della ricchezza dell’Ovest.
A pochi passi da tutto ciò sorge oggi qualcosa di innovativo: il Bikini Berlin, il primo Concept Mall al Mondo, qualcosa che va ben oltre il centro commerciale, uno spazio che accoglie una selezione accurata di boutique, service providers e aree gastronomiche destinata a soddisfare i bisogni di un pubblico sofisticato e internazionale. Un luogo iper moderno, azzarderei quasi futurista, che si apre alla natura con una finestra panoramica sullo Zoologischer Garden, lo zoo di Berlino: un connubio tra frenesia e relax.
Ma basta oltrepassare un solco lungo la strada, quello che rimane visibile della linea di delimitazione un tempo segnata dal Muro, per approdare all’altra parte, la zona est, l’Ost. Qui prendono sostanza gli scenari berlinesi dell’immaginario collettivo: questa è la Berlino underground, la capitale della musica elettronica, una città giovane e multiculturale. Questa rispecchia la mia essenza, quel carattere artistico ed esuberante che come musica mi anima: my Berlin Calling! E le regole da rispettare qui sono basilari: bisogna divertirsi! Ma non è necessario andare a ricercarlo, è il divertimento che si prende cura di te, 24 ore al giorno, senza sosta. Si ha solo l’imbarazzo della scelta tra ristoranti etnici, locali alternativi, discoteche in cui aspettare l’alba… Per poi cercare di recuperare le forze al Club der Visionäre e ricominciare una nuova giornata all’insegna dello sballo.
Questa realtà molto Dr. Jekyll and Mr. Hyde è tenuta assieme da una fitta ed efficientissima rete di mezzi pubblici, che come un sistema nervoso periferico della città si dirama e ne va a collegare ogni singolo angolo. Per pura follia la cartina della metro si trasforma nel percorso del “Non t’arrabbiare” e ogni stazione diventa una tappa in cui scoprire qualcosa, vivere un’esperienza extra-ordinaria e puntare una bandierina per decretarne il raggiungimento.
In questo infinito tracciato ogni fermata sembra voler raccontare, riassunto, qualcosa del quartiere soprastante per cui funge da porta d’accesso e così, mentre si viaggia lungo questi cunicoli sotterranei, si ha l’impressione di sfogliare un album fotografico di storia e di sfiorare i mille piccoli aneddoti che rendono unica la capitale della Germania.
Questa è la mia Berlino, un luogo dove il totale è maggiore della somma delle sue parti. Una città unita, ma divisa nell’anima dall’incessabile conflitto tra Amore e Psiche, tra ieri e oggi. Un paradiso che non si finisce mai di conoscere, adatto a chi non sa scegliere per non dover rimpiangere nulla, come me.
#BE…RLINVANESSA