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Timisoara (Kiev-Roma da Ramingo parte 17)

Creato il 21 gennaio 2016 da Alessio Sebastianelli @bastianatte

Nonostante l'aspetto gradevole dato dalle tante architetture austro-ungariche e l'importanza che Timisoara ha rivestito nella storia, non solo recente, della Romania e della regione balcanica, i turisti non sono moltissimi, e il nutrito numero di stranieri (si incontrano anche molti italiani) la frequenta soprattutto per affari o perché in contatto con qualcuno degli abitanti, e quindi l'offerta di alloggio non è particolarmente varia, ma qualche ostello comunque c'è: io ho alloggiato al Freeborn Hostel, situato in ottima posizione, pulito, confortevole e dotato di un grazioso cortile; i poliglotti ragazzi dello staff sono inoltre molto competenti e prodighi di consigli.

Timisoara è una delle città rumene candidate ad essere capitale europea della cultura nel 2021, e quindi al tempo della mia visita quella che, un po' impropriamente a dire il vero, viene chiamata città vecchia era massicciamente sottoposta a lavori di restauro che ne limitavano fortemente il colpo d'occhio, nelle strade ortogonali contornate da palazzi storici e, in particolare, nelle due piazze Fortunatamente però, l'area più scenografica del centro era invece libera dai cantieri: situata al margine sud-occidentale del centro storico infatti, la lunga e stretta Un luogo senza aver visto il quale la visita della città sarebbe però incompleta è il Museo Permanente della Rivoluzione, ospitato in un vecchio caseggiato a nord della città vecchia, dove vengono mostrate foto, reperti e un interessante filmato (sottotitolato in inglese) che spiegano i fatti del dicembre 1989. Altri luoghi interessanti sono infine: la
Piata Libertatii, dove sorge il Vecchio Municipio, e Piata Unirii, dove si fronteggiano la Cattedrale Cattolica e la Chiesa Ortodossa Serba e dove si affaccia anche il palazzo barocco che ospita il Museo d'Arte, ed è un peccato perché sono entrambe molto belle. Piata Victoriei offre una vista spettacolare grazie alla sontuosa Cattedrale Metropolitana ortodossa, dai coloratissimi interni, in fondo, agli alti palazzi storici ai lati e ai giardini fioriti, nei quali sono ospitati anche l'onnipresente colonna con la Lupa Capitolina e un memoriale alle vittime della rivoluzione del 1989 (di cui questa piazza è stata punto di partenza e teatro di alcuni degli scontri più sanguinosi) al centro. Se ci si aggiungono poi il marmoreo Teatro Nazionale sul lato settentrionale, i tanti locali che vi si affacciano e il poco distante castello medievale Huniades, appartenuto agli Angiò e agli Asburgo e nel quale è ora ospitato il Museo di Storia del Banato, si capisce come questa zona sia il vero fulcro della vita cittadina. Bastionul Cetatii, non lontano dal museo, un sistema di fortificazioni recentemente restaurate che ora ospitano musei e locali; il Complesso Piarist, a ovest di Piata Victoriei, costituito da una scuola, un monastero e una chiesa, tutti in stile art-nouveau, situati intorno a un ampio cortile; e, a est della Cattedrale Metropolitana, il sontuoso palazzo del Municipio, in stile neo-romantico, fronteggiato dalla Filarmonica di Stato sul cui marciapiede davanti l'ingresso c'è una piccola "walk of fame" (con nomi decisamente diversi da quelli di Hollywood però).

Una delle caratteristiche salienti di Timisoara è quella di essere la città più verde della Romania: nella città vecchia sorge il piccolo Alle spalle della Cattedrale Metropolitana sorge infatti un'interminabile fascia di parchi attraversata in tutta la sua lunghezza dal canale Bega (che proviene dal fiume A sud del canale sorge il moderno campus universitario, uno dei più importanti della Romania, ma è a ovest di quest'ultimo che sorge l'ultimo sito di importanza storica cittadina. Lungo Anche
Parcul Civic, mentre a nord-ovest di Piata Unirii si apre il bel Timis, Tibisco in italiano, il principale affluente del Danubio, che scorre pochi chilometri a sud del centro e dà il nome alla città). Ognuno dei parchi ha una sua caratteristica, dai viali fiancheggiati da statue del Parcul Central, agli alberi del Strada Decembrie 1989 infatti, poco dopo il ponte sul canale, si trova la chiesa riformata di fronte alla quale le proteste per la rimozione del pastore di allora, Laszlo Tokes, si ingigantirono fino a diventare la miccia che portò all'esplosione della rivoluzione. Il sito è in realtà abbastanza anonimo, e solo una targa e un caffè dall'esplicativo nome di Revolution Cafè ricordano l'accaduto, ma conserva una notevole forza evocativa per chi è a conoscenza dei fatti (o ha visto il filmato nel museo della rivoluzione). Parcul Catedralei, ai roseti del Parcul Rozelor, ai giochi per bambini e ai vialetti con vista sul canale degli altri, e gli abitanti li frequentano assiduamente e con piacere. Parcul Botanic, che merita sicuramente una passeggiata; tuttavia è la zona a sud del centro che le permette di fregiarsi di tale titolo.
Piata Victoriei era comunque piena di gente, ed è anche il posto migliore dove pranzare, cenare o bere qualcosa, visti i tanti locali anche con tavolini all'aperto che vi si affacciano. Tra tutti vale la pena di provare il ristorante Timisoreana, per la buona cucina tradizionale ma soprattutto per la versione non filtrata dell'ottima birra omonima di cui la città va fiera (la fabbrica si trova nella zona industriale a sud-est del centro). Strada Marasesti, oltre ad essere pedonale e una delle più suggestive, ospita nella sua parte finale e dintorni un buon numero di ristorantini e pub. Da segnalare infine che proprio di fronte alla Cattedrale Metropolitana si fronteggiano dai due lati di Piata Victoriei due panetterie che producono a tutte le ore degli ottimi covrigi (la versione rumena dei brezel tedeschi). Timisoara non è una delle città più incantevoli della Romania, e gran parte del suo fascino e dell'interesse le deriva appunto dall'essere stata il punto di inizio della rivoluzione, ma è un posto sicuramente piacevole (e quando i tanti cantieri saranno terminati lo sarà ancora di più) e oltre a rappresentare una comoda tappa per chi viaggia da o per l'Europa centrale o i Balcani occidentali, può riempire con soddisfazione una giornata di visita.
Timisoara è famosa per avere una vita serale piuttosto vivace, anche grazie alla sua università, tuttavia il periodo subito dopo ferragosto, unito alla pioggia e ai massicci lavori che rallentavano l'attività di molti dei locali della città vecchia, hanno fatto sì che la movida non fosse poi così esasperata.



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