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T.i.n.a.

Creato il 25 aprile 2012 da Albertocapece

T.I.N.A.Massimo Pizzoglio per il Simplicissimus

Il sottosegretario Grilli ha detto che il pareggio di bilancio è indispensabile perchè “è scritto in costituzione” (e ce l’ha scritto lui, mentre il parlamento, connivente, approvava) e che “comunque non c’era alternativa”, la famosa T.I.N.A. (There Is No Alternative).

E allora, in questa giornata mi è subito tornata in mente un’altra Tina, la Anselmi (a lei, da brava veneta, non dà fastidio l’articolo, neppure davanti al nome), e un’altra Costituzione, con la C maiuscola, quella scritta da chi combatté, come lei, per la liberazione.
E ho pensato che anche quelle persone che lottarono e, spesso, morirono perché noi potessimo avere una nazione migliore, un’alternativa l’avevano, sempre, ma preferirono sacrificare sé stessi, piuttosto che piegarsi al facile opportunismo della rassegnazione.

Oggi quel facile opportunismo è dilagato a coprire quasi ogni cosa, con una sorta di ottundimento collettivo, una narcosi da mancanza di speranza i cui pusher principali sono proprio lì, in alto, al governo, manifesto o occulto.

Vorrebbero far diventare questo 25 Aprile un’ennesima giornata della memoria, al livello della festa della mamma o di halloween, un giorno di vacanza da scuola, ma di lavoro per molti precari dei centri commerciali, la Todt del nuovo millennio.
Il presidente Napolitano ha detto che nessuno può essere escluso dalle celebrazioni, forse per puntellare questa fragile alleanza di sostegno al “suo” governo.
E davvero pensa che si possa dimenticare cosa hanno detto alcuni “notabili” romani per la morte di Rosario Bentivegna , il partigiano di via Rasella?
E i compagni di quel partigiano dovrebbero celebrare gomito a gomito con i discendenti, impenitenti, di coloro contro cui lottarono?

Nella mia famiglia, molti diedero un contributo, a volte marginale a volte più vitale, alla guerra partigiana e di loro non resta quasi più nessuno, ma il perdono, il “voremose bbene”, nei confronti di chi quei soprusi e quelle violenze non li rinnega e non li condanna, chi è ancora vivo non può proprio concederlo.
Né, tanto meno, il minimo spazio a revisionismi o malPansismi di sorta.

I partigiani l’alternativa l’hanno creata, l’hanno scelta sulla loro pelle, non si sono arresi.
Nel ricordarli, oggi e tutto il resto dell’anno, vorrei che a creare le alternative a questa T.I.N.A. fossimo in tanti.


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