Che concerto meraviglioso! Senz'altro all'altezza del primo decennio del gruppo, quello con la formazione originale. A quanto pare i "nuovi" Tindersticks hanno trovato quell'equilibrio che cercavano da tempo, oltre che su disco (l'ultimo "The Something Rain") anche dal vivo. Il fatto di suonare per la prima volta senza archi, loro che nel violino di Dickon Hinchliffe avevano il loro marchio di fabbrica e che spesso si accompagnavano dal vivo con intere orchestre (si senta il magnifico "Live at Bloomsbury Theatre" del 1996 per credere) non solo non é stato un trauma, ma anzi é parso un'occasione di vera rinascita. Se nelle due precedenti tournées infatti, un violoncellista aveva - per così dire - fatto le veci del dipartito Dickon, ora le parti di violino sono state sostituite a volte dalla chitarra di Neil Fraser, a volte dal sax del grandissimo Terry Edwards, a volte da entrambi insieme. E il risultato é davvero entusiasmante, tanto che davvero degli archi non se n'é sentita la mancanza. Anche i due nuovi innesti, Dan McKinna al basso e Earl Havin alla batteria, si sono integrati alla perfezione nel gruppo contribuendo a dare nuova personalità all'insieme.
Interessante la scaletta molto incentrata sulle canzoni del nuovo album, con scelte peculiari per quanto riguarda i "recuperi" dal passato. Solo una canzone del primo album, in apertura, una del secondo; totalmente ignorati gli ultimi due dischi. Clou della serata, con relativa ovazione del pubblico, "Chocolate" e "Frozen". Io, felicissimo per "Cherry Blossom". Ecco i dettagli:
if you are looking for a way out
dick's slow song
chocolate
show me everything
this fire of autumn
don't ever get tired
i know that loving
a night so still
slippin' shoes
frozen
come inside
-
4:48 psychosis
cherry blossoms
-
medicine
goodbye joe