Avete immaginato tutto questo? Questo è, metaforicamente parlando, quello che si prova a trasferirsi in Australia. Perché l'Australia non è solo in un altro emisfero. E' proprio un altro pianeta. Sono otto mesi e mezzo che vivo al piano di sotto del mondo e non ho ancora capito se mi piaccia o no, se odio tutti o amo tutti, se questa cosa di sentire l’oceano da camera mia mi piaccia davvero o se prima o poi impazzirò e uscirò dal davanzale a inveire contro le onde.
Mentre tento di capire che sentimenti provo per l'Australia, se grande amore o grande odio, cerco in tutti i modi di integrarmi, rivedendo quello che la vecchia Albion mi aveva insegnato, e tinteggiando tratti di rosa a caso sulla mia vita nera, cercando di imparare ad essere un po' meno albionica e un po' più straiana.
Se dagli inglesi avevo imparato a parlare educatamente, a dire Sir e Madam, "I beg you pardon" quando non capivo una cosa, a parlare con quel bell'accento inglese che mi portava a pronunciare tutte le T nella parola butter, ora invece tinteggio di rosa e abbrevio tutto, storpio le parole e pronuncio butter BUTTA, come butta l'inglese nel cesso e prenditi questo accento australiano. E così come abbrevio tutto ora non dico più "I beg you pardon", chiedo scusa, ma "WHACHYASAYINGMATE?" cosa dici fratello?
Si, dici di tinteggiare di più, scusa, hai ragione, tinteggio e dimentico i miei amici inglesi.
Ignorare il prossimo e farsi i fatti propri è un'altra cosa che gli inglesi mi avevano insegnato benissimo. Essere gentili, sì, ma farsi i fatti propri. Sorridere, ma a denti stretti. Nella mia vita rosa fluo, io mi faccio i fatti di tutti e tutti si fanno i fatti miei. Tutti si fanno i fatti miei perché qui sotto siamo tutti amici e se non chiedi i programmi per il weekend alla cassiera del supermercato sei una brutta cafona. Tutti, inoltre, ci tengono a sapere come sta il prossimo, e allora è sempre un chiedere come stai: come stai, cane, hai programmi per il weekend? Come stai, signore, che cos'ha fatto oggi? Come stai, signora, è andata a yoga stamattina? Come stai, macchina, ti senti bene, ti andrebbe di portarmi al lavoro? Come stai, vita nera, stai diventando più rosa e più socievole?
La mia vita nera era anche una vita piuttosto non sana e non equilibrata. Andava d’accordo con andare a dormire tardi la sera e svegliarsi tardi la mattina, uscire tutte le sere, concerti, feste, balli scatenati.
Ora è tutto il contrario: la mia vita rosa beve solo nel weekend, che qui durante la settimana non si esce; la mia vita rosa fa Pilates e le flessioni e gli squat tre volte la settimana che se non fai sport, di preciso, cosa fai in Australia? La mia vita rosa si sveglia alle 6 di mattina e va a lavorare alle 7 e alle 23.30 ha così sonno che le si chiudono gli occhi e il libro che sta leggendo le cade in faccia, e secondo me è la vita nera che le dice di restare sveglia, perché chi, chi va a dormire alle 23.30?Se Albione mi aveva fatto crescere e la Scozia mi aveva riempito di una buona dose di cinismo, l'Australia mi sta cambiando tutta la vita. Mi sta cambiando anche il guardaroba, che ora mi piacciono le magliette a fiori e le cose colorate e ieri ho comprato un paio di pantaloncini leopardati che chissà dove li metterò.E non ascolto più gli Smith come facevo prima, perché qui c'è il sole anche quando è pieno inverno ed è come snaturarli e portarli in un posto troppo colorato per loro. E non mi metto più il cappotto nero che tanto usavo, perché qui c'è caldo anche quando fa freddo. E bevo meno gin tonic perché qui una bottiglia costa come un biglietto aereo andata ritorno Verona-Londra.Così tinteggio la mia vita rosa fluo perché io qui ci vivo, e ci vivrò almeno per un po', e dovrò pur cercare di capire il posto in cui vivo, no?
E dato che non posso restare vestita di nero per sempre, sabato sera alla festa metterò anche i pantaloncini leopardati, ma la vodka lime e soda ve la bevete voi, amiche bionde australiane.
Io porto il gin.