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TinyKeep – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 29/09/2014

Cover TinyKeep

PC TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Phigames

Produttore: Digital Tribe

Distributore: Digitale

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 29/09/2014

VISITA LA SCHEDA DI TinyKeep

Pro-1Colonna sonora molto bella Contro-1Ripetitivo

Pro-2Graficamente pregevole Contro-2Scelte strutturali poco comprensibili

Pro-3Algoritmo del level design realizzato molto bene Contro-3Numero di contenuti limitato

Kickstarter ogni anno pubblica un resoconto di tutte le attività che sono state possibili grazie alla raccolta fondi online. Oltre alle iniziative più famose in grado di raccogliere cifre astronomiche esistono titoli che per vari motivi non riescono a raggiungere milioni in offerte, ma non per questo sono meno meritevoli di attenzione. Finanziato con un circa 50 mila dollari, TinyKeep è riuscito ad approdare su Steam e breve uscirà dalla lunga beta per essere distribuito nella sua forma completa.

Chi non lo conoscesse deve sapere che ci troviamo di fronte a un roguelike con visuale isometrica e combattimento hack ‘n’ slash. I creatori durante la campagna Kickstarter più volte hanno ribadito la qualità del loro codice, in grado di creare ambienti sempre nuovi, e di aver creato nemici con una intelligenza artificiale degna di questo nome. Sarà davvero andata così? Vediamo insieme se le ambiziose promesse di Phi Dinh e Digital Tribe hanno trovato una realizzazione pratica, oppure se siamo solo davanti all’ennesimo gioco inconcludente.

tinykeep-evidenza

IN GITA NEI SOTTERRANEI

Lanciato il gioco, TinyKeep ci porta senza tanti fronzoli direttamente all’editor dei personaggi e, come ogni roguelike che si rispetti, anche in questo caso c’è il permadeath. Quando morirete, di conseguenza, arriverà il game over e dovrete ripartire con un altro personaggio, aspetto che potrebbe suggerirvi di non spendere troppo tempo a curare l’aspetto del vostro eroe visto che vi ritroverete da capo molto sovente. Ambientato nei lunghissimi sotterranei di un castello, il gioco non si perde troppo nel lore o a dare un spiegazione su cosa ci abbia portato lì, la porta della nostra cella si apre e noi dobbiamo sopravvivere, non c’è molto altro da sapere per iniziare a giocare. Fin  dal primo istante i controlli si rivelano molto semplici da apprendere, con un tasto del mouse si attacca e con l’altro si para, naturalmente questo sarà possibile solo dopo esser riusciti a procurarci spada e scudo adeguati alla nostra missione.

Il combattimento si basa totalmente sul tempismo, elemento necessario per alternare i lenti attacchi e l’utilizzo dello scudo. Se vorrete passare anche solamente il primo livello del sotterraneo sarà necessario che impariate a gestire al meglio il timing dei vostri fendenti perché Tinykeep è un gioco estremamente difficile e quasi sempre andrete contro nemici più numerosi e meglio equipaggiati di voi. A portare un elemento di varietà nelle battaglie ci pensa il fattore ambientale, i sotterranei sono letteralmente disseminati di trappole e macchine mortali, strumenti che dovrete utilizzare al meglio per sopraffare i vostri nemici. L’interazione con l’area di gioco è molto limitata, solo a determinati oggetti e non così vari, nonostante questo il loro utilizzo riveste una parte importante all’interno dell’economia di gioco. Ogni nemico che abbatterete lascerà cadere per terra alcune monete che potrete spendere ad una fontana per acquistare dei potenziamenti, estremamente utili per sopravvivere. I buff vengono distribuiti in maniera casuale, una volta potreste diventare più veloci mentre quella successiva aumentare il danno. Il denaro si potrà ottenere anche scoprendo forzieri generalmente protetti da un buon numero di pericolose trappole. La presenza della fontana è più che sufficiente per convincere i giocatori a esplorare minuziosamente ogni area del sotterraneo e abbattere tutti i nemici, prima di passare al livello successivo. Lungo il vostro peregrinare tra le fredde pietre dei dungeon potrete trovare celle contenenti altri prigionieri, starà a voi decidere se liberarli oppure no. I reclusi non saranno sempre felici di vedervi e arbitrariamente decideranno se attaccarvi, seguirvi aiutandovi contro le guardie oppure limitarsi a girare in tondo come dei matti. Il codice che gestisce il fattore random è stato generato, almeno per il level design, in maniera più che adeguata e ad ogni partita ci troveremo davanti ad una mappa differente. Naturalmente TinyKeep non è perfetto e i problemi vengono a galla fin dalla seconda partita. Morti infilzati da una freccia o perché non siete riusciti a trovare la spada in tempo, iniziando un nuovo gioco il difetto più importante di tutti sarà particolarmente evidente: Tinykeep soffre di una tragica carenza di contenuti che rende il gioco veramente poco vario. Se qualcuno vi parlasse di un roguelike senza classi o inventario, dove ogni partita incomincia sempre allo stesso modo e c’è una sola arma, voi cosa pensereste? Se qualcuno sta sentendo puzza di bruciato è assolutamente normale. Tinykeep mostra dei difetti strutturali veramente troppo grandi per non pensare che ai tempi di Kickstarter il creatore fece promesse ambiziose, ma decisamente oltre le sue reali possibilità. “Ripetitivo” è la parola che meglio descrive il gioco, e che mai dovrebbe sentirsi in un roguelike. L’algoritmo che genera il level design, come dicevamo, funziona abbastanza bene, sfortunatamente il riciclo costante delle poche texture e degli altrettanto ridotti elementi di interazione ambientale fa sì che non si percepisca nessuna reale differenza tra i labirinti che andremo a visitare nelle varie partite. La scelta di mettere a disposizione una sola arma e potenziarla tramite vari buff sa un po’ di scorciatoia. Visto il budget estremamente limitato capiamo che era necessario tagliare su qualcosa, questo però non era un punto su cui si potesse fare economia. Durante la campagna di raccolta fondi lo sviluppatore parlava di un inventario attivabile con tastierino numerico, tramite cui attivare rune e magie, ma dopo svariate ore passate sul gioco non abbiamo trovato nessuna traccia di questa feature. L’ipotesi più probabile è che durante lo sviluppo l’inventario sia stato rimandato, e che uscirà nei prossimi update.

I nemici  che almeno sulla carta dovevano essere mossi da una grande intelligenza artificiale, nella realtà non sono molto più dotati dei nemici di Doom. I nostri avversari si limiteranno a correrci incontro quando saremo avvistati e a scappare quando la loro energia sarà bassa, niente di così sconvolgente. La “scorciatoia” è stata presa anche nella creazione dei boss, per fare delle battaglie difficili o si creano dei nemici con un moveset interessante oppure si riempie la stanza di nemici. Neanche a dirlo, i creatori di TinyKeep hanno scelto la seconda via e gli avversari che ci bloccheranno l’accesso al livello successivo sono dei bestioni dotati di attacchi basilari, ma iper-pompati dal punto di vista dell’energia e del danno, contornati da un numero impressionante di accoliti che ci attaccheranno da ogni direzione. Se riuscirete a passare i primi due piani del labirinto, cosa assolutamente non scontata, potrete vedere che i nuovi dungeon sono gradualmente più grandi, trovare nuove trappole e nuovi nemici. Sfortunatamente, TinyKeep è un gioco dove i contenuti dei livelli sono ben divisi tra di loro, senza possibilità che si mischino; questa scelta poco comprensibile limita molto il divertimento che questo titolo potrebbe offrire. Dopo qualche partita saprete già che i primi due stage avranno quei nemici, quelle trappole e quel boss, e idem per i livelli successivi. La decisione che sta dietro questa scelta risulta ancora più incomprensibile vista la mancanza di elementi ruolistici che potenzino il nostro eroe, abbiamo le stesse probabilità di sopravvivere contro un orco, sia che lo incontriamo all’inizio del dungeon e sia che ci scontriamo con lui alla fine.

Tecnicamente TinyKeep mostra molta cura, i vari personaggi ricordano un po’ i Nintendo Mii, ma sono stati realizzati in maniera assolutamente gradevole, in particolare i boss più avanzati che si possono fregiare di uno stile classico, ma con variazioni tali da renderli molto interessanti. I tempi di caricamento sono abbastanza ridotti e non dovrete mai aspettare più di una decina di secondi prima di poter entrare nel vostro personale dungeon. Le musiche sono molto piacevoli da ascoltare e offrono ai giocatori un adeguato accompagnamento al loro peregrinare tra i sotterranei.

TinyKeep – Recensione IN CONCLUSIONE
Tinykeep è roguelike atipico, durante la fase di realizzazione però risulta evidente come Phi Dinh sia dovuto scendere a compromessi con il basso budget a sua disposizione. Si tratta di un gioco potenzialmente interessante, rovinato da alcune scelte strutturali che hanno finito per renderlo eccessivamente ripetitivo. Non è tutto da buttare e molto probabilmente con i successivi update molte cose verranno sistemate; a meno che non siate degli ultra-fanatici del genere, quindi, il nostro consiglio è quello di aspettare aggiornamenti e saldi. ZVOTO 6.5

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