La metro di Parigi
La metropolitana parigina rappresenta il mezzo più semplice, rapido ed economico per spostarsi nella ville lumière.
La rete gestita dalla RATP conta più di 300 stazioni, la cui entrata è indicata da una grande M gialla, e 16 linee per un totale di 213 chilometri di percorso ferrato.
La metro rappresenta un vero e proprio universo sotterraneo, una dimensione parallela in cui le esistenze di migliaia di parigini s’incrociano e si sfiorano distrattamente.
Il caotico movimento umano che prende vita quotidianamente sotto le strade della capitale francese è anche l’oggetto degli incubi dei parigini perché riunisce insieme personaggi insopportabili e fastidiosi.
Eccone alcuni:
Il tipo che non si tiene alla barra metallica e che vi cade addosso ad ogni accelerazione.
Lo zozzo che suda come un maiale e alza il braccio per tenersi.
La tipa che parla a voce alta al telefono e condivide con gli altri i suoi racconti personali.
Le coppie che si credono da sole nel vagone e che si scambiano baci appassionati e altre focose effusioni.
L’oca giuliva che gioca con i capelli, strofinandoli in faccia agli altri, quando il vagone è pieno.
Il tipo che non si è lavato e puzza come un barbone.
Il tipo che tiene lo zaino sulla schiena e lo va sbattendo in faccia a tutti.
Il selvaggio che divora un hamburger disseminando patatine e macchie di ketchup dappertutto e riempiendo il vagone di puzza di fast food.
Il tipo che resta seduto sullo strapuntino a giocare a Candy Crash quando il vagone è strapieno.
Il furbetto che vi soffia il posto a sedere sotto il naso.
Il tipo che resta in piedi davanti a uno strapuntino ma che non si siede.
Il fetente che scorreggia poco prima di uscire dal vagone.
Il tipo che resta fermo davanti la porta quando volete scendere.
L’incivile che sale immediatamente nel vagone senza lasciare scendere i passeggeri.
Il tipo che si spara musica a palla nelle cuffie a un volume altissimo.
L’angosciato che deve scendere alla fermata successiva e che, nel panico, inizia a spingere tutti per farsi largo.
Il cafone che pur vedendo che il vagone è pieno zeppo spinge come un forsennato per entrarvi.
Il tipo che si struscia alla barra di metallo e vi impedisce di appoggiarvi.
Lo strafottente che mette lo zaino, o ancora peggio i piedi, su un posto vuoto.
Il tipo che vi fissa o che vi ascolta mentre state parlando ad un amico.
La tipa che si crede al bar ed entra nel vagone sorseggiando il suo tazzone di caffé o divorando un’enorme viennoserie che si sbriciola sul pavimento o sui sedili.
Lo strafottente che si crede nel salotto di casa e sfoglia le pagine del suo quotidiano in faccia alla gente.
L’incivile che, pur avendo visto la presenza di una donna incinta o di una persona anziana, fa finta di non essersene accorto e resta seduto a giocare col telefonino.
Chi ho dimenticato?