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tipico rituale inutile di ogni anno

Creato il 01 gennaio 2012 da Frufru @frufru_90
Lo so è strano, ma odio Capodanno e quella strana idea per cui per magia un numero diverso nella data renderà diversa la vita delle persone. Bugia. Domani sarò esattamente quella che sono oggi e i cambiamenti sono lenti, lenti, lenti, almeno per me. Non sono una istintiva, per niente, le mie decisioni le guardo da ogni punto di vista possibile e immaginabile, forse per questo poi finisco col non decidere mai niente. Quindi può darsi pure che questo 2012 sarà l'anno dei cambiamenti, ma certo non dipenderanno da quadrature astrali favorevoli, no. Dipenderanno da me. Homo faber fortunae suae.
Odio Capodanno e i menù da 80 euro che sinceramente non fanno proprio per me.
Ieri sera, lo so è strano pure questo, sono stata a casa con i miei cugini. Serata trasgressiva, eh? A me piace così. Un camino acceso, il karaoke, perfino guardare gli altri giocare a poker o, perché no, fare un'interminabile partita a monopoli. Perdo sempre, ma chi se ne frega!
Il 2011 non è stato un anno memorabile. Proprio no. Un anno piatto, monotono, noioso, a parte questo ultimo periodo che si sta riempiendo di toto-nomi da maschi e femmine. Un toto-nomi che, a dir la verità, è quasi finito prima di cominciare. Mia sorella, al contrario di me, è risoluta e le idee le ha ben chiare.tipico rituale inutile di ogni annoQuest'anno è cominciato con un interesse politico quasi senza precedenti. L'innamoramento per Nichi Vendola ha avuto il merito, se non altro, di farmi leggere seriamente i giornali, tutti i giorni. Se lui era ad Annozero guardavo Annozero, se era a Ballarò guardavo Ballarò. Leggevo il suo blog tutti i giorni. Stampavo le sue interviste e le portavo al bagno, così magari avrei rosicchiato anche un paio di voti. Per un attimo ho pensato anche di prendere la tessera, ma è stato giusto un attimo. In realtà non voglio un partito basato così tanto sul suo leader. Resta il fatto che Nichi Vendola quando parla mi fa impazzire, lo starei ad ascoltare per ore, con vocabolario alla mano, ovviamente. Può insegnarti anche molte parole nuove, il che non è male.In questo 2011 ho anche preso una sbandata per il giovane politico dei poveri, un quasi trentenne molto fidanzato del mio paese, che ho saggiamente evitato e poi si, anche superato. Ditemi brava, grazie.
È che io sono fatta così. Mi innamoro delle parole, degli aloni di cui le persone si circondano, di chi ha storie da raccontarmi e sogni da inseguire, che sia Vendola o il politico dei poveri.
 cProposito per il 2012: meno parole, più fatti. 
In questo 2011 ho trovato due passioni che non sapevo di avere, non così tanto almeno. Innanzitutto ho scoperto che mi rilassa fare l'uncinetto, ma proprio tanto, un po' come mi rilassa leggere o scrivere. Quest'anno ho riempito una scatola gialla di gomitoli di cotone dei colori più diversi e ho prodotto un sacco di cosine carine e originali.
 c proposito per il 2012: imparare a fare borse più belle e capire bene come funziona la tecnica amigurumi in modo da poter inventare modelli tutti miei. Sempre riguardo a questo campo di lavori da femminucce, vorrei imparare a fare il punto croce, in tempi relativamente stretti, per ricamare bavaglini, lenzuoli, copertine. Chissà per chi...
 L'altra passione, quella che ho praticamente da sempre, direi che quest'anno si è piuttosto accentuata o almeno ha ampliato i propri orizzonti. Io, che da bambina gridavo al mondo che da grande avrei fatto la pasticcera, in questo 2011 ho scoperto la pasta di zucchero e a volte mi è tornata la voglia di gridare la stessa cosa di quindici anni fa, magari rivisitata. Magari potrei gridare che voglio fare la cake designer, ma anche la semplice pasticcera mi andrebbe benissimo!
 c Proposito per il 2012: imparare a ricoprire le torte con la pasta di zucchero. Imparare a fare torte a più piani. Soprattutto impegnarmi veramente affinché questa passione possa diventare un lavoro, anche se al momento non sto cercando niente. Adesso sono impegnata in un servizio di sister-sitter a tempo pieno, sono sfruttata completamente, senza alcuna retribuzione e senza alcun diritto. Ripagata sul piano emozionale, affettivo, questo si. E magari vale più di quello economico.
Il 2011 ha portato con sé tante nuove paroline. Ho imparato che lo spread è la differenza tra il valore dei titoli di Stato italiani e il valore dei titoli di Stato tedeschi. Ho imparato che il rating è il voto dato dalle Agenzie al sistema economico di un Paese. Ho imparato che Standard & Poor's è proprio un'Agenzia che dà un voto all'affidabilità economica di un Paese. Ho imparato tutte queste cose a memoria, come quando in quarta liceo avevo studiato la definizione di limite matematico. La sapevo, ma non avevo capito niente.
Riguardo a queste cose così grandi e importanti mi sento piuttosto impotente, piuttosto inutile. In realtà oscillo. Ci sono momenti in cui credo che, come diceva Lincoln, anche noi qui, semplici persone qualunque, abbiamo responsabilità, eccome. Credo che avremmo anche un bel po' di potere se davvero ci decidessimo a prenderlo in mano. Questo 2011 è stato l'anno del quorum raggiunto, l'anno dei referendum "4 si per dire no", l'anno del vento che stava cambiando, l'anno di un Vecchioni che canta la speranza e vince Sanremo, l'anno del bunga bunga, di Gheddafi e di Bin Laden uccisi, l'anno dello spread, l'anno di Silviontolo che si dimette, ma resta in campo, l'anno di Mario Monti che acchiappa al volo la patata bollente mollata dai partiti. Il 2011 è stato l'anno in cui la crisi ha avuto il soravvento su chi aveva passato gli anni precedenti a negarla. E invece no. Ci siamo dentro con tutte le scarpe. Default. Bancarotta. Crollo dell'euro. Il 2012 inizia all'insegna della paura e dell'incertezza, del chissà che succederà domani.
 Da me prima le aziende non assumevano, i dipendenti facevano i turni per lavorare un po' per uno, adesso invece iniziano a licenziare davvero, a fallire, a chiudere. In tutto questo contesto mi illudo anche di essere fortunata, perché ho vent'anni, non quaranta, perché posso iniziare da zero con genitori che mi coprono le spalle, perché non ho una famiglia, un mutuo, dei bambini da mantenere con uno stipendio incerto che oggi c'è e domani chissà, probabilmente no.
Credo che più che per quello che è successo a me ricorderò il 2011 per gli eventi politici italiani ed europei, per le bottiglie di spumante stappate il 12 novembre del mese scorso.
tipico rituale inutile di ogni annoPer quanto riguarda me, non mi sono davvero innamorata, il politico dei poveri è stato solo una parentesi momentanea, che sapevo non sarebbe mai diventata una cosa reale. Il mio problema è che faccio fatica a buttarmi tra le braccia di qualcuno, che faccio fatica ad aprirmi, a fidarmi, a vivere un amore completamente. Se, per puro caso, qualcuno ci prova con me io comincio a fargli i raggi x, inizio a vedere tutti i suoi pro e contro e, di solito, trovo sempre più contro. Così capita che mi nascondo dietro storie impossibili, dietro cotte che so benissimo non saranno mai ricambiate.
 c Proposito per il 2012: seguire l'istinto, ogni tanto, mica sempre. Ah si, vestirmi anche un po' più da donna, più spesso. Sfoderare i tacchi che slanciano il mio fisico non proprio longilineo (ma d'altra parte i dolci li faccio e li mangio) e mostrare senza troppi ripensamenti il mio decolleté che non è niente male. Se possibile, indossare ogni tanto le gonne. Per finire, imparare a piastrarmi i capelli come si deve. Nutro molto scetticismo riguardo la realizzazione di quest'ultimo punto.
 Se nel fronte amore la linea è stata piatta per dodici mesi, nel fronte amicizia ci sono stati frequenti sbalzi d'umore. Tutto tranquillo all'inizio, poi la burrasca estiva, noi che rimaniamo increduli, che parliamo male di chi fino a un giorno prima era quasi intoccabile, noi che ci spacchiamo. E anche il nostro Capodanno vissuto da sparpagliati è il sintomo di qualcosa che non è più quello che era. Il sintomo che stiamo diventando grandi. E che stiamo cambiando. Tutti. E il 2012 per forza di cose porterà stabilizzazioni o rotture complete. Novità inevitabili a questo punto.
Oltre a Capodanno odio anche i bilanci e i buoni propositi, alla fine però ogni anno ci ricasco. Quest'anno ho puntato su cose più concrete quindi più facili da ottenere. Non dev'essere complicato uscire con i tacchi senza vergognarmi e senza sentirmi gli occhi di tutti puntati addosso. E non dev'essere nemmeno impossibile capire come si fa il punto croce. Per quanto riguarda la firma di un contratto di lavoro che sia parte di un progetto più ampio, il mio, quella si, è difficile. Difficile per la mia scarsa intraprendenza e per il momento storico che sappiamo tutti com'è. Nel frattempo continuerò a fare lavoretti di campagna, a tenere i bambini e a dare ripetizioni di matematica a chi non sapendo nemmeno la tabellina del 3 pretenderebbe un sei in quarta liceo.
Tra le cose concrete che vorrei, aggiungerei anche una più frequente frequentazione del cinema e si, anche qualche viaggio, perché io ho viaggiato e visto poco e invece voglio vedere tanto.
Ricorderò il 2011 per quella notte passata a chiacchierare col mio ex grande amore su una panchina lungo la strada. Ricorderò il concerto della PFM e di Roberto Vecchioni che davvero mi ha emozionato dal vivo più di quello che pensavo. Ricorderò quando, presa da un momento di sconforto, ho deciso di ammazzare il tempo aprendo un blog, che all'inizio non era nemmeno questo, tra parentesi. Ricorderò anche il sorprendente concerto di quei pazzi dei Nobraino di cui ho anche un cd adesso. Ricorderò il giorno in cui mia sorella ha detto di avere un ritardo e ricorderò la prima volta che ho visto quei tre centimetri di vita, così netti, così veri. E ricorderò anche gli occhi vispi di un bambino di cinque anni che mi ha chiesto di diventare la sua fidanzata. Ok che dimostro meno dell'età che ho, però...che tenerezza.
Buon 2012, che sia pieno zeppo di piccole cose belle.


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