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Tirando le somme: Hello Dexter Morgan

Creato il 03 ottobre 2013 da Alessandrodiele

Dexter

Si è finalmente conclusa, dopo sette anni e otto stagioni, Dexter, la serie TV targata Showtime liberamente ispirata al romanzo Darkly Dreaming Dexter di Jeff Lindsay, pubblicato in Italia prima da Sonzogno con il titolo La mano sinistra di Dio e poi ristampata da Mondadori come Dexter il vendicatore. Il finale è stato d’un deludente che llèvati, ma arrivava dopo almeno un paio d’anni di cattiva gestione della serie e per quanto mi riguarda le aspettative erano già basse.

Due parole sulla trama, per chi se la fosse persa: Dexter (Michael C. Hall) è tecnico della scientifica per la polizia di Miami. Nel suo lavoro è bravissimo: capace di ricostruire le dinamiche di un omicidio a partire da pochi schizzi di sangue. Questo di giorno. Di notte, è un serial killer. A causa di un grosso trauma infantile, Dexter convive sin da piccolo con il suo lato oscuro, una sete di sangue inappagabile, un vero e proprio “altro io” che lui chiama “Oscuro Passeggero“. Seguendo gli insegnamenti dell’ormai defunto padre, ex-agente di polizia, Dex sublima (si fa per dire) le sue pulsioni seguendo un ferreo codice di comportamento che prevede tra le altre cose di scegliere le proprie vittime esclusivamente tra gli assassini che sono riusciti a sfuggire alle maglie della legge.

Andiamo a vedere in dettaglio cos’è successo in queste otto stagioni di Dexter.

Season 1

La prima stagione di Dexter è spettacolare: è molto legata al “caso di puntata” che vede Dexter all’opera con l’assassino di turno, ma con una trama orizzontale ben costruita e convincente. Si avvale di una delle opening più geniali della storia della televisione e di una sequenza finale che la butta in saccoccia a qualunque cosa sia stato poi scritto sul personaggio negli anni a venire.

Era difficilissimo riuscire a trovare un equilibrio capace di rendere Dexter un eroe senza per questo giustificare il suo comportamento o inneggiare al vigilantismo. Beh, questa stagione introduttiva ci riesce: Dexter ci viene presentato come una sorta di macchina infallibile che ha ben poco di umano. È incapace di provare emozioni, ma per trovare il suo posto in società deve indossare una maschera e fingersi normale. È un personaggio affascinante, ma contemporaneamente è uno psicopatico la cui condizione ci è chiara in ogni istante: un anti-eroe vittima della sua stessa natura con cui nessuno di noi vorrebbe identificarsi.

Season 2

La seconda stagione si mantiene su alti livelli, pur obbligando la nostra suspension of disbelief a fare gli straordinari. Il ritmo è elevato, la scrittura avvincente e il lavoro sui personaggi encomiabile. Poi oh, tra i regular della stagione c’è Jaime Murray, che non accontentandosi di essere gnocchissima, avere l’aria da porca e di girarsene occasionalmente per casa completamente nuda, vanta anche un accento british che ohmmamma.

Jaime Murray - Lyla in Dexter

«Shag me, Dexta!»

Season 3

Anche questa è un’ottima stagione, pur con qualche punto debole qua e là e un Dexter un po’ meno infallibile del solito. Di mezzo c’è un altro serial killer, lo Scorticatore, ma è dotato dello spessore psicologico di uno strato di Vinavil. Il fulcro della vicenda comunque sta altrove: Dexter cerca di sviluppare un reale rapporto di amicizia con un altro essere umano, il procuratore distrettuale Miguel Prado, che approva la sua crociata omicida contro la criminalità (il tentativo chiaramente naufragherà e ci mostrerà il Dexter più incazzato di sempre).

dexter1

dexter2

«MIGUEEEEEEEEEEEEEL!»

Parallelamente, Dexter si sta costruendo una famiglia: la ragazza che frequenta dalla prima stagione, Darla di Buffy Rita (Julie Benz) si scopre incinta e Dex se la sposa.

Season 4

Capolavoro. Per quanto mi riguarda, miglior stagione di sempre. Dexter si mette sulle tracce del Trinity Killer, un misterioso assassino che opera da trent’anni e uccide a cadenza regolare tre vittime in serie. Quando però scopre l’identità di Trinity e si rende conto che, nonostante sia uno psicopatico, è stato in grado di costruirsi una famiglia apparentemente funzionale, Dexter lo avvicina per usarlo a mo’ di mentore e imparare da lui come diventare un buon marito e un buon padre.

Dexter - Trinity Killer

D’altra parte come fai a non fidarti di uno con l’aria così gioviale?

Nel tentare di costruire un rapporto con Trinity, Dexter esce troppo allo scoperto e abbiamo un’altra scena epica dabbrivido che non sto a spoilerare ma che dà il titolo a questo articolo. E un finale di stagione altrettanto dabbrivido che sa di chiusura del cerchio.

Season 5

La quinta stagione ancora ancora si raccoglie: all’inizio è un po’ lenta e sembra non sappia dove vuole andare a parare, poi si riprende e inizia a ingranare. Rimane una stagione un po’ noiosa, impreziosita però dall’interpretazione della sempre brava Julia Stiles, e, soprattutto, del favoloso Johnny Lee Miller, che prima di fare Sherlock Holmes e dopo aver fatto Eli Stone, dà corpo a un serial killer assolutamente spietato che ha giusto la sfiga di venire dopo Trinity.

Il risultato finale sarebbe insomma buono, se non fosse per un’ultima puntata del tutto idiota sia nelle idee che nella realizzazione.

Season 6

È il punto di svolta. Mentre Dexter ha una crisi religiosa e spera nella redenzione, tutti gli sceneggiatori della serie iniziano a scrivere con il piede sinistro e i registi e i montatori tornano a casa e si fanno sostituire da alcune scimmie Bonobo.

Scimmia Bonobo

«Dexter bello!»

La tematica religiosa percorre tutta la trama e viene affrontata con la competenza con cui un cecoslovacco potrebbe parlare di tempi di cottura della pasta. I comprimari incominciano a muoversi a casaccio sulla scena e continueranno così fino all’ultima puntata della serie. Di mezzo c’è anche una storia di incesto che voglio far finta che non sia mai manco successa.

La stagione contiene inoltre il colpo di scena più telefonato della Storia e il figlio di Tom Hanks, Colin, nei panni del big bad. Finisce però con un cliffhanger della Madonna che ti obbliga a vedere anche la stagione successiva.

Season 7

La settima stagione svacca dopo i primi cinque minuti, poi un po’ si riprende, poi continua a zoppicare, poi infilano un altro di quei bei personaggi fighissimi che è Isaak Sirko (Ray Stevenson), un gangster russo cazzutissimo che ti fa tornare la gioia di vedere Dexter tutto d’un botto. Infatti lo fanno fuori (molto) prima della fine della stagione per mettere al suo posto una bella manciata di puntate orride in cui si ribadisce l’assoluta incapacità degli agenti della Omicidi di fare due più due e riconoscere Dexter per quello che è anche di fronte a evidenze schiaccianti.

Isaak Sirko Dead

«Oh, noi un tentativo lo si era fatto di tirar su una roba bella…»

Poi vabe’, ovviamente, un altro cliffhangerino bello tosto ci porta, che lo vogliamo o meno, all’ottava stagione.

Season 8

Visto che con le Bonobo alla regia si erano trovati bene, stavolta Showtime decide che è tempo di affidare alle scimmie anche la sceneggiatura. Ne viene fuori una cosa inaffrontabile: piena di buchi e falle logiche, comportamenti insensati, sottotrame inutili che cadono nel vuoto, voltafaccia, e con un finale tanto ridicolo che, per giustificarlo, i produttori della serie han dovuto rilasciare un’apposita intervista.

Il cliffhanger della stagione passata, per dire, si risolve con l‘inaugurazione di una panchina (che detto così sembra una roba senza senso, ma se vedi la puntata… rimane una roba senza senso). L’unica cosa bella della stagione è lei:

Yvonne Strahovski - Dexter

Yvonne Strahovski (e se avete visto Chuck sapete di cosa sto parlando), che interpretava uno dei personaggi cardine della stagione precedente, riappare qui in modo un bel po’ gratuito e tira più di un carro di buoi, spingendo Dexter e tutti quelli che gli stanno intorno a fare cazzate. Tutti, pure il figlio di tre anni. Penso che buona parte del pubblico maschile dello show sia arrivato fino alla fine della stagione giusto per vedere se Yvonne si sarebbe decisa a far vedere le tette. Spoiler: no, non si decide.

E questa, amici, è la storia di come un serial che era destinato a salire sull’Olimpo della fiction televisiva si è fermato sul Gran Sasso a fare un pic-nic e mentre faceva una passeggiata per funghi è caduto in un burrone. Se avete seguito la serie e volete dire la vostra, avete il vostro bel box commenti qui sotto, oppure potete sfogarvi su Twitter con un hashtag a scelta tra #Dexticazzi e #HaPiùSensoDelFinaleDiDexter.


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