1. THE SOCIAL NETWORK (D. Fincher)
L'abbiamo detto e lo ripetiamo: questo sottovalutatissimo film di David Fincher è il primo, vero capolavoro di inizio millennio. Lo specchio più fedele del mondo in cui viviamo, dominato dall'apparenza e dalla superficialità. Una pellicola di una tristezza infinita, sul disperato bisogno di accettazione nell'era del web 2.0. Splendidamente classico, drammaticamente imperdibile.
2. NOI CREDEVAMO (M. Martone)
Una distribuzione miope e dissennata non ha reso giustizia a questo (ennesimo) gran film di Mario Martone: un maestoso pamphlet sulla storia del Risorgimento, che si rivela anche un affresco imponente, beffardo, tragico e calzante sul nostro assurdo presente. Speriamo che prima o poi il tempo gli renda giustizia.
3. CORPO CELESTE (A. Rohrwacher)
Una folgorante opera prima di una regista giovanissima, eppure classicamente matura: Corpo Celeste sembra quasi un film di Ermanno Olmi per rigore e moralità. Si parla di spiritualità, religione e adolescenza, con garbo e poesia. Quasi un piccolo miracolo.
4. HABEMUS PAPAM (N. Moretti)
Il ritorno di Nanni Moretti è quello dei tempi migliori: con freschezza, ironia e molto mestiere il regista romano offre al suo pubblico una grandissima riflessione sull'umiltà e la consapevolezza dei propri limiti, costringendo lo spettatore a farsi un proprio esame di coscienza, in una società dove si guarda sempre e solo alla propria ambizione. Bello e necessario.
5. SORELLE MAI (M. Bellocchio)
Un film di Bellocchio non è mai un film 'minore', anche se girato nei ritagli di tempo, in assoluta libertà, con il cast formato da famigliari e parenti e una sceneggiatura scritta work-in-progress, quasi per gioco.
Il risultato è un piccolo grande film, un gioiellino di rara freschezza e poesia.
Assolutamente da vedere.
6. NON LASCIARMI (M. Romanek)
Tratto da un romanzo di Kazuo Ishiguro, un film bello e toccante, di grande impatto emotivo e recitato splendidamente da un trio di giovani e affermati attori. Cupo, glaciale, apparentemente senza speranza, Non lasciarmi è un film dolce e delicato, che fa riflettere sulla bellezza e la vacuità della vita, e sull'obbligo di godersela fino alla fine.
7. MR. BEAVER (J. Foster)
La vera sorpresa dell'anno: un film grottesco, disturbante e disturbato, divertente e agghiacciante insieme, coraggiosissimo nell'affrontare temi pesanti e difficilmente 'filmabili' come la depressione e il male di vivere. La Foster dirige con maestria un attore controverso e discusso come Mel Gibson, qui davvero straordinario.