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Tirare pugni al muro trallallero trallalà!

Creato il 20 gennaio 2012 da Emanuelesecco
Avere la mano destra gonfia non aiuta ad un aspirante scrittore. Proprio no. Soprattutto se lo scrittore in questione ha come abitudine quella di scrivere a mano e a macchina fregandosene in parte delle nuove tecnologie; in parte perché se no non starebbe scrivendo sul proprio blog.
Giorni di pausa forzata, a causa della mano e degli esami.
Non ce la faccio più... devo liberarmi un po'.
Tirare pugni al muro trallallero trallalà!
Forse vi starete chiedendo per quale tragica tragedia disastrosa e non voluta io mi ritrovi con la mano che si rifiuta di scrivere a penna in maniera pressoché decente. Più che giusto.
Dirò solo che lunedì sera mi sono trovato impegnato in un incontro di boxe.
L'avversario era il muro.
Suona la campanella.
Il muro è vincitore al primo colpo.
Uno scatto d'ira, questa è la verità, oltre che di coglioneria acuta. Come può una persona normale rischiare di rompersi la mano solo perché è così alterato da tirare un pugno al muro mettendoci tutta la sua forza o quasi. La risposta, per quanto mi riguarda, e nonché unica spiegazione sta proprio nell'incazzatura.
Non aggiungerò altro sull'argomento, o rischio veramente di annoiarvi.
Se penso che devo ancora scrivere il post sul primo libro letto nel 2012... porc... Questi esami mi stanno veramente prosciugando, come ad ogni sessione del resto. Ormai dovrei esserci abituato, ma come si fa ad abituarsi ad un periodo in cui la scrittura non trova il giusto spazio che gli spetterebbe durante la giornata? Come si fa ad alzare gli occhi dal libro e ritrovarsi a rimirare la propria macchina da scrivere con ancora inserito l'ultimo foglio dell'ultimo racconto che si stava scrivendo? Come si fa a non avere il tempo neanche di aprire la propria Moleskine per buttare giù qualche idea?
Dico solo che Hemingway si vergognerebbe di me (indizio importante sul primo libro di quest'anno).
Dunque ho scelta? Posso fare a meno di dare esami per buttarmi completamente sulla scrittura. Direi proprio di no, se no sarebbero i miei genitori a buttarmi fuori di casa.
E allora l'unica soluzione è sopportare e andare avanti. Anche se non riuscirò mai a non pensare alla pagina bianca che mi attrae e a non dare la buonanotte alla Lettera 25 prima di andare a dormire.
Forse il muro era tutto questo, e io ho accettato in pieno la sfida. Con i suoi alti e i suoi bassi.
Mi sono ripromesso che mai più accetterò di partecipare ad un incontro con il muro come avversario. Troppo male. Tuttavia la campanella potrebbe suonare ancora. Chissà.
Non fa male... non fa male!
L'occhio della tigre!
E.
(fico... ci si potrebbe fare un racconto...)

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