Ecco un bell’esempio di contraddizione in termini e di quanta confusione (per non dir peggio) aleggi attorno al mondo del libro digitale. Pagina 74 del numero 16 del settimanale Sette del Corriere della Sera. Nell’articolo “La forza di un italiano non convenzionale”, a firma di Roberta Scorranese, in cui si racconta dell’incontro tra Andrea De Carlo e Nikola Savic, il riccioluto vincitore del talent per scrittori Masterpiece, si legge:
“Il suo romanzo Vita Migliore esce il 16 aprile per Bompiani in coedizione con Rai Eri. Tiratura: 100 copie, tra quelle di carta (da vendere anche in edicola con il Corriere della Sera) e quelle digitali. Come facilmente intuibile la sfida comincia adesso“.
Volendo scherzare ci sarebbe da chiedersi di queste 100 mila copie quante saranno cartacee e quante digitali? Forse che arrivati a un certo tot di download sui vari store di ebook il titolo diventerà non più acquistabile? Forse, più banalmente, i casi sono due: svista o il non aver ancora capito che nel mondo del libro digitale non si ha il tirato, ma solo il venduto (se c’è). Nel caso di svista, nessun problema, i lettori sapranno perdonare. Nell’altro caso, valga questa semplice e banale spiegazione: l’Editore stamperà 100 copie di carta che seguiranno l’iter produttivo tradizionale e produrrà 1 e un solo file digitale declinato nei vari formati disponibili per i vari device (epub, mobi, …). Saranno i download di chi acquisterà il libro a fare non la tiratura, ma il venduto. E visto che di un file digitale stiamo parlando, questo potrebbe essere, teoricamente, duplicato all’infinito e, cosa che auguriamo a Savic, vendere all’infinito diventando un vero best seller.