Europei, Coppe del mondo, Mondiali e Olimpiadi. L’Italia del tiro a volo non ha deluso nemmeno quest’anno. Nell’appuntamento più importante, i Giochi Olimpici di Londra, i tiratori azzurri hanno conquistato due splendide medaglie con Jessica Rossi e Massimo Fabbrizi. Se la 20enne poliziotta ha annichilito le avversarie con tanto di record del mondo, il 35enne carabiniere di Montepandrone ha vinto “un argento con sfumature d’oro”come lui stesso l’ha definito. Due allori conquistati da atleti alla prima esperienza a cinque cerchi, a sottolineare il continuo ricambio generazionale e la vitalità del movimento azzurro. Un movimento che tuttavia non si ferma agli atleti ma che si contraddistingue anche nella realizzazione dei fucili e delle munizioni utilizzate dal 90% dei tiratori presenti a Londra. Dati che non lasciano alcun dubbio sulla qualità del Made in Italy.
“Le nostre produzioni si basano su una grande specializzazione – afferma Nicola Perrotti, presidente dell’Anpam (Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili – Confindustria) – il che significa forza lavoro stabile e con un fulcro generatore tutto italiano: la nostra industria non importa solo alcune materie prime, mentre esporta il 90% di quello che produce. Siamo un settore solido, capace di affrontare a testa alta i competitori stranieri come pochissimi altri possono fare in Italia”.
Ecco altri interessanti dati:
Olimpiadi di Pechino 2008: 15 medaglie su 15 sono state vinte con fucili italiani da atleti di tutto il mondo. Per le munizioni siamo a 10 su 15.
Olimpiadi di Atene 2004: 18 medaglie su 18 sono state vinte da fucili italiani usati da atleti di 13 nazionalità diverse, per le munizioni siamo a 14 medaglie su 18.
Olimpiadi di Sidney 2000: 16 medaglie su 18 sono conquistate con fucili italiani.
Olimpiadi di Atlanta 1996: 11 medaglie su 12 sono conquistate con fucili italiani.
Anche a Londra tutte le medaglie sono state conquistate grazie ai fucili italiani, evento che si ripete ininterrottamente da Atene 2004.
Dati presi da anpam.it.
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OA | Francesco Drago