Tiro da quattro - Recensione - PC

Creato il 02 dicembre 2014 da Intrattenimento

Siamo giunti al quarto appuntamento con il basket manageriale di Umix Studios

Il basket è uno di quei pochi sport che in Italia possono vantare un buon seguito pur dovendo sottostare alla supremazia del calcio. Giocato un po' ovunque anche nello stivale d'Europa, il gioco della palla a spicchi ci ha spesso visto tra i protagonisti nella scena mondiale e sono molti quelli che sognano da tempo un bel titolo manageriale per potersi immedesimare in un allenatore internazionale di pallacanestro. Non che questi siano mancati in passato e possiamo pure citare una produzione italiana per Amiga chiamata The Basket Manager, titolo niente male sviluppato da Simulmondo. Ma negli ultimi anni i gestionali dedicati al basket sono finiti nel calderone dei giochi di basso profilo e non si tratta certo di una collocazione ideale per la realizzazione di titoli di particolare profondità. Ma c'è una serie in evoluzione che ha compiuto grandi passi in avanti a partire dalla sua genesi, nel 2012, con un capitolo promettente ma decisamente acerbo. Stiamo parlando del Bastketball Pro Management di Umix Studios, una piccola software house che per le ultime tre incarnazioni della serie si è avvalsa del sostegno di Cyanide, publisher che si occupa di molti generi ma ha sempre dedicato una parte dei propri sforzi agli sport.

twittalo! Basketball Pro Management torna in campo con una nuova interfaccia e qualche altra novità

Ancora imperfetto

Basketball Pro Management 2015 è un titolo modesto ma offre una componente gestionale piuttosto ricca e porta con sé diverse novità che evidenziano l'attenzione degli sviluppatori in relazione alle lamentele rivolte dai giocatori al capitolo precedente della serie. L'interfaccia, infatti, è stata completamente rivista e i caricamenti sono più snelli grazie a un lavoro di ottimizzazione decisamente migliore. Purtroppo l'early access è partita sotto una cattiva stella, con magagne tecniche in quantità, ma dopo l'arrivo di una corposa patch, rilasciata in occasione del lancio della versione definitiva, siamo finalmente riusciti a scendere in campo scegliendo una squadra tra le centinaia appartenenti agli oltre 40 campionati inclusi nel titolo. Per questioni puramente sentimentali ci siamo lanciati sul Pesaro ma per creare un po' di contesto abbiamo fatto sì che il titolo simulasse anche qualche altro campionato. Il numero di campionati simulabili in contemporanea è a discrezione del giocatore e questa scelta è da valutare attentamente visto che nonostante i tempi di caricamento siano decisamente più brevi rispetto a quelli del capitolo precedente, la simulazione di troppi campionati potrebbe mettere in difficoltà un hardware non particolarmente performante. Il nostro consiglio, dunque, è quello di fare un paio di prove prima di dare effettivamente inizio alla stagione, onde evitare attese sfiancanti. Sbrigata questa formalità non resta quindi che dare inizio alle danze partendo dalla valutazione dell'organico. Ed è qui che ci accorgiamo che per aggirare l'annoso problema delle licenze ufficiali gli sviluppatori hanno preso la non elegantissima ma sicuramente efficace decisione di cambiare una lettera nel nome degli atleti ed evitare in toto il nome proprio delle squadre. Ed ecco quindi lanciarci verso la conquista dello scudetto con Marco Mordenta e LaQuinton Russ, entrambi giocatori di una generica squadra chiamata Pesaro. Il risultato non è esaltante ma garantisce comunque riconoscibilità ai club e agli atleti sebbene i puristi siano già corsi al riparo sotto all'ombrello del modding sfornando database corretti e decisamente più appetibili. In ogni caso quello che importa a noi è la qualità del gameplay e questo include la gestione dei giovani, quella dello stadio, la soddisfazione dei tifosi e quella del management, la programmazione articolata degli allenamenti e l'ovvia gestione di budget e trasferimenti. Il calendario ci permette di saltare in avanti di uno o di sette giorni per volta e non manca l'opzione per arrivare direttamente alla prima partita. A questo punto possiamo far sì che il computer simuli il match senza mostrarci nulla, possiamo simulare i singoli quarti concentrandoci sulla gestione durante gli intervalli o possiamo visualizzare l'azione influenzandola in tempo reale attraverso schemi e modificatori. Tutte azioni che, al pari delle performance dei giocatori, si riflettono sulle prestazioni della squadra e permettono compiere recuperi notevoli, con relativo carico di soddisfazione, gestendo bene cambi e incoraggiamenti tra un quarto e l'altro. Le caratteristiche dei giocatori sono davvero tante e includono anche esplosività, risorse creative e freddezza oltre, ovviamente, a tutte le voci che riguardano ogni specifica azione possibile nel basket. Ed è anche possibile calibrare la marcatura, lanciare uno specifico schema e impostare l'approccio offensivo, distanza di tiro inclusa, per ogni giocatore sceso in campo. Nel complesso i manageriali calcistici sono arrivati a vette di complessità superiori ma alcune finezze gestionali, la rarissima inclusione del settore femminile in un gioco sportivo, l'adattamento dei testi in italiano e la penuria di manageriali di spessore dedicati al basket danno un senso al titolo Umix Studios. Purtroppo per arrivare a godere di questo senso è necessario inghiottire qualche amara pillola. L'interfaccia è migliorata ma ancora imperfetta, dispersiva e lacunosa. In alcune schermate si fatica a capire a quale statistica corrispondano i valori riportati, paragonare le statistiche dei giocatori un'impresa, la gestione dello scouting quasi delirante, le opzioni mancano addirittura del volume e la personalizzazione è pressoché nulla. Ma è la telecamera tridimensionale a rappresentare il picco più basso della produzione. I giocatori sono sprite bidimensionali rigidi come statue di granito, le azioni sono spesso incomprensibili e la resa estetica è desolante. E a peggiorare le cose ci troviamo ad ascoltare campionamenti audio pessimi affiancati da una colonna sonora non così pessima ma comunque non esaltante. Alcune tracce sono ascoltabili, come nel caso del brano Falling, ma il tenore medio dell'accompagnamento musicale di Bastketball Pro Management 2015 è quello dei gestionali di vecchia data con brani synth puliti e caratterizzati da bassi d'impatto ma limitati e piuttosto ripetitivi. In sostanza, considerando la qualità degli indie moderni, è davvero difficile difendere tecnicamente il titolo Umix Studios, un prodotto figlio non solo di un budget limitato ma di scelte che offuscano, e non di poco, l'impegno profuso in relazione alla componente gestionale. Il consiglio, dunque, è quello di non cadere nella tentazione di schiacciare sul tasto della visuale tridimensionale la cui resa inferiore persino a quella della non esaltante modalità 3D di International Basketball Manager che già, nel 2010, non brillava per qualità. Meglio, e di gran lunga, accontentarsi della visuale volo d'uccello che, tra l'altro, rende ben visibili i numeri dei giocatori e ci permette di gestire più facilmente la squadra. Basketball Pro Management 2015 - Trailer di lancio

Requisiti di Sistema PC

  • Configurazione di Prova
  • OS: Windows 7
  • CPU: Intel Core i5 4440
  • RAM: 16 GB
  • GPU: Nvidia Geforce 780
  • Requisiti Minimi
  • OS: Windows 8 / Windows 7 / Windows Vista
  • CPU: Intel Core 2 Quad, Intel Core i3, AMD Phenom, Athlon X4
  • RAM: 2 GB
  • GPU: Ati 5870 - Nvidia Geforce 460
  • HD: 2 GB di spazio libero

Pro

  • Statistiche e campionati in quantità
  • Le azioni del giocatore hanno un peso evidente sulla resa della squadra

Contro

  • L'interfaccia è ancora lontana dall'essere pienamente fruibile
  • Il profilo tecnico non è il punto forte della produzione Umix Studios

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