Mentre il paese si arrovella intorno alle cosce amiche del premier, ai decoltè amici del premier, e ai fondoschiena amici del premier; mentre tutti si angosciano intorno al dramma vero di queste due povere bambine; mentre il mondo si interroga su come andrà a finire in Egitto; oggi sono rimasto letteralmente 'rapito' da questo articolo sull'Alto Adige, Sud Tirolo che dir si voglia, sui suoi privilegi, sulla sua arroganza, e sulle sue ragioni.
Con una piccola premessa. Questa parte di Italia è Austria e punto. È una parte di un paese straniero occupata dopo la guerra persa.
Ma tant'è. Ormai in epoca di globalizzazione, di confini abbattuti, credo che ormai il problema non si ponga più. Si pone solo una questione di un'autonomia necessaria e riconosciuta, ma anche di un reciproco riconoscimento che va aldilà delle questioni storiche e politiche.
Oggi Napolitano, alle dichiarazioni dell'ennesimo presidente politicante autonomista della zona, ha risposto piccato proprio per ricordare e mettere paletti, chiari e definiti.
Ma lo schifo vero e proprio è sempre là, tra i palazzi romani governativi.
Sempre per salvare il solito noto, anche l'Alto Adige, con i suoi due rappresentanti in parlamento, ha la possibilità di ricattare tutto e tutti in cambio di una infame astensione nelle votazioni che contano.
E intanto il parco dello Stelvio da nazionale diventa locale; i sussidi e le agevolazioni, già scandalosi, si ingrossano; il danaro scorre a profusione tra monti e valli in fior; le tasse rimangono quasi tutte nella zona, quindi l'area non è che contribuisca molto alle spese centrali. E ora si attende, con curiosità, quando sarà necessario fornire qualche voto al governo traballante, quali saranno le richieste (strade d'oro? semafori con diamanti al posto di lampadine? neve in platino?...).
Il tutto condito con dichiarazioni sprezzanti nei confronti del paese 'ospitante', alla faccia della diplomazia e della convivenza, che quest'anno compie, malamente, i suoi 50 anni di vita.
Insomma 'noi' italiani paghiamo un affitto salatissimo per dire - solamente per dire e nient'altro - che quella parte è Italia.
Ma mi chiedo, con animo laico e semplice logica, non potremmo accordarci per un loro pacifico e naturale ritorno sotto il governo austro-ungarico? Un referendum?
Che vantaggio ne abbiamo a perpetuare questo scomodo matrimonio? C'è il petrolio nel Tirolo del sud?
Ai posteri l'ardua sentenza.