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Tisanoreica: i segreti di una dieta “squilibrata”

Creato il 30 agosto 2013 da Zynefertari

tisanoreicaIn quest’ultimo periodo si sta facendo un gran parlare di una nuova dieta, pensata da un imprenditore veneto,  Gianluca Mech, che prende il nome di Tisanoreica.

Una dieta basata sull’assunzione di preparati iperproteici  e sul principio della chetogenesi. Un vero e proprio elisir di bellezza a detta di alcuni. A detta di altri, però, si tratta di un regime alimentare che di naturale ha ben poco e può essere molto rischioso per la salute.

La chetogenesi si basa sulla mancata assunzione, per un periodo di tempo limitato, di carboidrati. Questo crea uno squilibrio nell’organismo che, per avere energia, deve bruciare grassi.

Il cervello, però, che non è in grado di usarli direttamente, li deve prima convertire in corpi chetonici, molecole più piccole prodotte dal fegato in condizioni di digiuno prolungato. Una condizione che, a distanza di tempo, può far andare sotto sforzo fegato e reni.

Sono molte le riviste che demonizzano o osannano questa soluzione alimentare. Tra cui il Fatto Alimentare che ha da sempre dichiarato la pericolosità dell’assunzione della dieta ideata da Mech.

Anche un’altra fonte autorevole ha analizzato l’efficacia della dieta Tisanoreica: Altroconsumo ha dedicato un’analisi approfondita in un articolo intitolato Dieta senza Equilibrio, nel suo supplemento n° 269 Test Salute pubblicato ad aprile 2013.

L’articolo di cui stiamo parlando esordisce in questo modo: “Tante proteine, mai carboidrati, bandita la frutta, sconsigliata l’attività fisica. Ecco un’altra dieta di moda che fa il bene solo di chi l’ha inventata”.

Beh, i presupposti non sono dei migliori, visto che vengono banditi i metodi sani e naturali di perdita di peso.

Ma le polemiche legate alla dieta tisanoreica non finiscono qui.

Secondo quanto riportato nell’inserto di Altroconsumo,  il principio errato dal quale parte la dieta tisanoreica è questo: “Bisogna mangiare in maniera disequilibrata, provocando una carenza mirata”.

Un principio che difficilmente diversi nutrizionisti potrebbero accettare e che, tra l’altro, si basa sull’acquisto di prodotti particolari, preparati ispirati alla pasta e al riso, composti da  polverine proteiche che permettono di ottenere bevande al gusto dei cibi classici.

Un sistema fortemente fondato sul business, su cui Altroconsumo pone l’attenzione.

Perché tutto funzioni, infatti, è necessario assumere in tutta la prima fase intensiva, che va dagli 11 ai 21 giorni, i preparati commerciali. Sul supplemento di Altroconsumo si legge: “Abbiamo fatto due conti per capire – in soldoni – che cosa significa seguire questa dieta: a fine ciclo avrete sborsato circa 466 euro, solo di prodotti con la faccia del signor Mech sulla confezione. Probabilmente avrete anche perso peso, ma non a poco prezzo. E non stiamo parlando solo del sacrificio economico: questo regime può pesare anche sulla vostra salute”.

Il perché lo spiega a Il Fatto Alimentare Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’alimentazione e  Docente di Scienza della alimentazione e tecniche dietetiche: “Se protratta nel tempo, una dieta di questo tipo crea nell’organismo un’emergenza energetica che costringe il fegato a trasformare gli acidi grassi prodotti dagli adipociti in corpi chetonici. Si può perdere peso, e in chi segue queste diete si può anche generare una sorta di euforia. Ma un picco elevato di corpi chetonici nel sangue è una condizione aggressiva, potenzialmente pericolosa specie per chi soffre di diabete,  malattie renali, steatosi e patologie epatiche, displidemia e osteoporosi”.

Il regime proposto dalla dieta tisanoreica è limitato nel tempo, è vero, ma i rischi che vengono evidenziati da Altroconsumo sono che le ferree limitazioni imposte nei giorni di dieta possono influenzare le abitudini alimentari delle persone, che in quei giorni sono private degli zuccheri e della frutta.

Quelli riportati sono i giudizi espressi da uno specialista intervistato da Il Fatto Alimentare e un’inchiesta prodotta da Altroconsumo. Chi difende la dieta tisanoreica si basa sul fatto che il suo ideatore ha investito in ricerca e test genetici. Per correttezza, tra le fonti citate, inseriamo anche un articolo pubblicato su Affari Italiani  in cui la professoressa Emilia Costa, fondatrice del Centro per i Disordini Alimentari del Policlinico Umberto I di Roma, esprime il suo parere positivo nei confronti della tisanoreica.

E voi, cosa ne pensate?

Fonti articolo:

FONTE: ambientebio


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