I recenti declassamenti da parte
delle Agenzie di rating Standard & Poor’s, Moody’s
e Fitch Ratings nei confronti dell’Italia, con i tagli del
rating sul debito pubblico, hanno prodotto non solo scossoni nei
mercati azionari, ma anche in quelli obbligazionari. I tassi di
interesse dei titoli di Stato italiani sono lievitati e sarà
difficile che ritornino ai livelli pre-crisi in tempi brevi. Il
taglio del rating ha portato l’Italia ad essere un Paese,
non proprio sull’orlo del baratro, ma non più ritenuto
solido e sicuro come lo era prima.
La situazione attuale rimarrà tale ancora per molto tempo,
e prima che il differenziale tra tassi italiani e tassi tedeschi
(lo spread tra il Btp e il Bund tedesco con scadenza dieci anni),
che oggi è di 355 punti (dopo aver raggiunto il picco di
413 il 4 agosto), possa ritornare ai livelli di qualche mese fa
(intorno ai 250 punti), ripetiamo, passerà molto tempo.
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