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Tiziano Ferro e Lo Stadio Tour: promosso o bocciato?

Creato il 07 luglio 2015 da Signorponza @signorponza

Sabato e domenica lo stadio San Siro di Milano si è trasformato in una valle di lacrime ed emozioni in occasione delle due date de Lo Stadio Tour 2015 di Tiziano Ferro. Un evento atteso come il Natale o l’uscita di un nuovo album di Britney Spears. Ovviamente le aspettative erano alle stelle e per alcuni sono state rispettate, per altri invece sono state deluse. Ilalicious e Signor Ponza vi presentano i due punti di vista. Immaginateli così:

Homer Simpson Angelo Diavolo

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Potevo esimermi dal dire la mia sul concerto di Tizianone nostro, il faro della notte nelle nostre vite di stenti? Ovviamente NO. Quindi eccomi qui a rappresentare il bene in questo catfight con il Signor Ponza.

Tiziano Ferro e Lo Stadio Tour: promosso o bocciato?

Innanzitutto, vi devo dire che non avevo mai sentito Tizzy dal vivo e che ero curiosa come una scimmia. Non so, sentivo di non potermi perdere un evento del genere e per questa ragione ho comprato il biglietto. Malauguratamente ho scelto il prato. Immagino così l’inferno: un misto di lacrime e sudore durante la serata più calda dell’anno. 500 gradi all’ombra e umidità del 100%. Avrò perso almeno 3 chili. Tiziano l’ha fatto per noi, Tiziano ha pensato alla nostra linea e ha scelto di cantare a luglio. Anche lui ha scelto di prendere due piccioni con una fava e dimagrire indossando durante lo show degli abiti collezione autunno/inverno che boh ma sei scemo? Per altro una roba più orrenda dell’altra. Ma vabbè, Tiziano è bello e bravo e io gli Xdono tutto. 

Comunque, amici, cosa volete che vi dica? Io ho amato. In primis la scelta di non essere introdotto da nessun gruppo/cantante spalla. Questo è lo show di Tiziano e nessuno glielo deve toccare. Certo, avrei adorato un’apparizione della Carrà durante E Raffaella è mia, ma d’altronde in questa vita non si può avere tutto.

Ho trovato azzeccata la scaletta: una galoppata di tutti i suoi più grandi successi, un vero best of celebrativo. Devo ammettere che amo molto di più il lato di Tiziano drammatico e donnamerda rispetto a quello più r n’ b.
Io così durante Ti scatterò una foto:

Tiziano Ferro e Lo Stadio Tour: promosso o bocciato?

E così durante L’Olimpiade:

Tiziano Ferro e Lo Stadio Tour: promosso o bocciato?

Sono letteralmente impazzita per la scelta di volare sul palco e sul pubblico con quel trabiccolo. Anche le scenografie mi sono piaciute. L’unico problema è che qui non si è inventato proprio niente di niente. Tizianone ha preso spunto un po’ dal puttan pop: c’è un momento spogliarello un po’ Pussycat Dolls, uno con coreografia un po’ Beyoncé, fuochi e fiamme come tutte tutte le pop starz dell’universo. Ha rubato gli effetti speciali da Michael Jackson e quell’arcobaleno finale è molto Lady Gaga, eh. Tutto ciò, però, non mi fa giudicare negativamente questo Lo Stadio Tour, perché alla fine Tiziano piace sempre. Piace perché è impeccabile, emoziona, canta di sentimenti che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita, è bello e bravo. E poi io non resisto a quell’occhiolino, non ce la faccio.

Tiziano Ferro e Lo Stadio Tour: promosso o bocciato?

Insomma, io penso che Tizianone nostro sia uno dei pochi che può permettersi un one man show del genere, dove alla fine a farla da padroni sono sempre e solo lui, la sua voce e il suo repertorio. Non c’è bisogno di altro, tutto il resto (la parte più spettacolare del tour) è un di più che può piacere o meno, ma nulla toglie alla sua bravura.

Ilalicious

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Non posso dire che il concerto di Tiziano Ferro a San Siro non mi sia piaciuto. Allo stesso tempo non posso far finta di non aver visto alcune cose che, dal mio punto di vista, sono state molto deboli e hanno reso lo show lontano dall’essere perfetto. E purtroppo secondo me c’entra anche Tiziano Ferro in persona.

Inizio però dagli aspetti positivi: Tiziano ha dalla sua parte un repertorio di canzoni straordinarie che, cantate in coro dentro ad uno stadio con 60.000 persone, rendono l’esperienza a dir poco indimenticabile. E poi c’è la sua voce, unica e in grado di emozionare come pochi altri artisti italiani (e nel mondo?).

PERO’.

Ci sono diversi “però”, ossia aspetti che mi hanno convinto poco ne Lo Stadio Tour.

Il primo punto debolissimo sono stati i costumi. Molto bene l’entrata in scena in abito elegante e papillon, poi il tracollo. Il completo rosso acceso vellutato e stretto in vita che rivela l’importante punto vita è l’emblema di una serie di scelte sbagliate a livello di outfit che culmina nel finale con jeans e maglietta che sembra la maglietta del pigiama o quella che si usa in casa per fare i mestieri (passando attraverso un gilet che nemmeno al Borgo nei primi anni 2000).

La scenografia è di sicuro impatto, con una serie di schermi di altezze e dimensioni diverse che, all’occorrenza, simulano le sagome dei palazzi di una grande città. Una scelta che tuttavia alla lunga risulta un po’ facilotta e ripetitiva.

Tiziano Ferro Lo Stadio Tour San Siro 2015

Anche la costruzione dello spettacolo mi ha lasciato dell’amaro in bocca. L’apertura con Tiziano appeso ad una corda è spettacolare, ma si presta troppo facilmente agli intoppi (infatti in entrambe le serate milanesi ce ne sono stati) e non dovrebbe essere un numero da circo fine a se stesso; il momento dello spogliarello è una roba che forse solo ai concerti di Jason Derulo e con il fisico di Jason Derulo; il momento “vi amo tutti” è quello che i tecnici definiscono “un po’ too much”.

E poi c’è il vero grande problema: le canzoni di Tiziano Ferro emozionano, Tiziano Ferro sul palco si emoziona, ma manca il passaggio fondamentale che unisce le due cose, cioè Tiziano Ferro che stabilisce una connessione con il pubblico. Tiziano dovrebbe sforzarsi a mio parere di mettere la stessa emozione che mette nei testi delle sue canzoni anche su quel palco, mettendosi a nudo, lasciandosi andare e facendosi trasportare dall’adrenalina che sale dal parterre fino al terzo anello. Solo così riuscirà ad essere un artista completo. Ma Tiziano è ancora giovane e sicuramente ci arriverà.

Signor Ponza

[Foto di copertina: Panorama.it]


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