di Iannozzi Giuseppe
Forse qualcuno non lo sa, ma Tiziano Scarpa, lo scrittorucolo che dovrebbe essere il vincitore del 63mo premio Strega con un romanzetto di niuno valore a cui ha fatto seguito un lavoretto di mano che manco la locandiera del Goldoni se l’è filato, se la fa da tempo con Cesare Battisti. La riflessione viene dunque spontanea: (1) per vincere lo Strega oggigiorno bisogna essere amico d’un terrorista rosso, (2) frequentare i compagni di merende di Battisti e strombazzare ai quattro venti che son buoni santi e immacolati, e ovviamente (3) pubblicare per Einaudi (che è nelle mani del nostro sempre benamato premier Silvio Berlusconi).
E’ evidente, Scarpa e Battisti vivono una solidarietà di palle e pallottole. Se solo fosse ancor vivo il Goldoni avrebbe come minimo materiale a sufficienza per ridar vita a quell’Arlecchino servitore di due padroni.