di Iannozzi Giuseppe
Una galleria di personaggi avvilenti, imbarazzanti tanto sono fuori del mondo, fintamente ballardiani e/o sadiani: non sono né carne né pesce, non sono una mostra delle atrocità, non sono indicazioni per una precoce apocalittica fine del mondo. A dirla tutta, non avete davvero bisogno dei sessanta ritratti che sono in “Amami”: nessuno di essi ha qualcosa da dire, tutti dicono “amami” con la stessa faccia balorda con cui si va in un’agenzia di Pompe Funebri per contrattare sul prezzo della propria bara.
Se proprio volete buttare dei soldi nel cesso e poi tirare l’acqua, bene, “Amami” di Tiziano Scarpa e Massimo Giacon è il libro adatto a voi.
Se invece preferite farvi una bella sega, e non buttare i soldi nel cesso, accattatevi un qualsiasi numero di PlayBoy: ne trarrete sicuro beneficio per l’anima, per il corpo anche, e vi terrete in allenamento con le mani per giunta. Però attenti a non esagerare: la tendinite è una malattia professionale che si presenta soprattutto in soggetti sani quando uno me se lo aspetta.
A Tiziano Scarpa, credetemi, mille volte meglio la scrittura di Melissa P o di Federico Moccia: perlomeno loro un contenuto, contestabile, ce l’hanno.
Poi ci si lamenta che la Letteratura è morta: è finita così, nel finto sadismo ballardiano d’un kamikaze. E il problema è che di roba così a iosa in libreria. No, non proprio, ho parzialmente mentito: questa roba ha superato il concetto stesso di trash, si è andati ben oltre Ed Wood, si è andati oltre “tutto”… Sembrano quegli impossibili graffiti che qualche teppistello – me compreso – disegnava sulle pareti dei cessi, a scuola durante il cambio d’insegnante, quando ancora tutti i brufoli da spremere; eppure noi tutti, noi maschietti, come del resto pure tutte le compagne di brufoli e punti neri, ci ostinavamo a schiacciare nonostante non fossero ancora con la punta bella gialla di pus.
Tiziano Scarpa – Massimo Giacon – Amami – Mondadori – Collana: Oscar – Piccola Biblioteca – n. 520 – Pagine 136 – Isbn 8804563931 – € 8.40