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Darren Shand, nel board manageriale degli AB, intervistato da una radio locale ha espresso il suo disappunto per l'azione disciplinare presa dall'International Rugby Board: "Erano venuti per giocare ed è stato grande. Questa è la cultura della sfida". Ma le regole non ne tengono conto.
Un portavoce della IRB ha dichiarato che le squadre erano state avvertite ed informate sul fatto che debbano esserci almeno 10 metri di distanza tra la nazionale che effettua la danza pre-gara e quella avversaria. Un anno fa il limite era di venti metri. E che soprattutto non andava attraversata la linea di metà campo (to draw a line, espressione inglese per indicare il porre un limite o tenere ben separate due cose, tirare una riga).
Marc Lièvremont ha fornito la sua visione dei fatti, sottolineando come Dusautoir abbia tentato di fermare l'avanzamento del gruppo francese, ma alcuni atleti hanno proseguito e non si sono arrestati. Una versione che difatti combacia con quella della terza linea, appena nominata IRB Player of the year. Nel dopo partita aveva affermato che alcuni suoi compagni volevano quasi "baciare" i neozelandesi, portandosi ancora più a ridosso del gruppo impegnato nella Kapa O Pango. "Ho detto loro di prenderla con calma", aveva aggiunto il capitano.
Lo stesso Richie McCaw ha ammesso che si attendeva qualche gesto ad effetto da parte della Francia: dopo tutto c'era in ballo una Coppa del Mondo e sul campo si erano presentate due squadre determinate ad arrivare all'obiettivo finale. Quello che solitamente si chiama "face-to-face".
Qui sotto l'Irlanda capitanata dalla seconda linea Willie Anderson ad un palmo dal naso dagli All Blacks al Lansdowne Road. Correva l'anno 1989.