Ancona, Glue-Lab.
La serata è di quelle difficili, infrasettimanale e all’insegna della sperimentazione sonora, con un set impro che vede sul palco insieme Cassandra (vecchia conoscenza su queste pagine) e To Mankind, eppure la gente raccoglie la sfida e si presenta puntuale per lasciarsi torturare le orecchie dalle manipolazioni che prendono vita sul palco, con i due scienziati pazzi seduti per terra, circondati da pedali e cavi, con una tastiera e una chitarra adagiate all’altezza del pavimento. Fa piacere notare come ormai ci sia una certa fiducia rispetto alle proposte coraggiose del circolo, merito di una passata programmazione che ha ostinatamente aperto le porte a chi va contro-corrente pur di seguire un percorso in cui crede. Così accade che Cassandra torni per la seconda volta ad Ancona e ritrovi chi già era presente alla serata Roma Soffre, ma anche qualche nuova faccia, nuovi onnivori armati di curiosità e mentalità aperta. A quasi un anno di distanza il set di questa sera appare più completo e sfaccettato, mostra una faccia più cruda/crudele (a qualcuno vengono in mente gli MZ.412) e una sezione centrale più onirica, con la voce che si apre a differenti impostazioni, si lascia andare e mostra una maggiore sicurezza nell’esplorare e interagire le sue varie sfumature. Bene così, perché ciò dimostra come il progetto sia vivo e pulsante, non pago di ripetere un qualcosa di già provato e acquisito, tanto che oggi nella seconda parte accetterà di improvvisare senza rete insieme a To Mankind, prossimo ad uscire su Angst. Da una parte, il microfono collegato a una serie interminabile di effetti, scatoline e cavi a martoriare e deformare la voce, dall’altra una tastiera, anch’essa legata a doppio filo a una serie di effetti. Il risultato è una lunga cavalcata in crescendo, sempre più sincrona e coesa, proprio a ribadire come stia avvenendo qui ed ora, con i due che all’inizio si studiano, si prendono le misure, si lanciano segnali sonori e via via danno vita ad una vera e propria interazione, con i loro linguaggi personali a integrarsi minuto dopo minuto, fino a diventare nuova creatura, mostro bicefalo e non più semplice incontro tra realtà distinte. Non è la prima volta che il Glue-Lab accoglie questo tipo di esperimenti, sempre meno scommessa giocata contro tutto e tutti, perché ora c’è chi recepisce, chi ha compreso come in fondo questo sia proprio il significato e lo scopo del posto: un laboratorio per creare insieme.