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To The Wonder

Creato il 19 luglio 2013 da Marta Impedovo @pizzaecimena

Ecco che Terrence Malick torna nelle sale italiane col suo ultimo film (a distanza di appena un anno dal penultimo The Tree of Life, di cui ho scritto qui). Presentato al Festival del Cinema di Venezia 2012, To the Wonder ha riscosso grande silenzio, qualche fischio e pochi applausi. Ora “finalmente”, dopo 10 mesi, possiamo giudicarlo anche noi.

Lei (Olga Kurylenko) e lui (Ben Affleck) si innamorano in Francia, patria di lei, tra le strade parigine e i gradini di Mont Saint Michel. La coppia, con anche la figlia di lei, si trasferisce in Oklahoma, dove però la bambina si sente e sola e la coppia entra in crisi. Allo scadere del visto quindi le due tornano in Europa e intanto lui incontra un’amica d’infanzia (Rachel McAdams) che ha appena perso la figlia. Vive con lei una breve storia d’amore che però finisce prima che l’altra torni per sposarlo. Intanto un prete (Javier Bardem) gira per la provincia americana nel tentativo di superare la propria crisi religiosa.

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Se The Tree of Life, con cui questa pellicola si pone in stretta continuità, divideva perché estremamente pretenzioso e sovraccarico, To the Wonder mi ha lasciato la sensazione opposta: non solo di non essere riuscito a dire niente, ma di non aver proprio nulla da dire. La fotografia è perfetta, ma il fatto che i contenuti siano nulli la rende solo ridondante. La voce della protagonista in francese di sottofondo è suggestiva ma non dice assolutamente nulla («Questo amore che ci ama», il fuoco, il buio…), altre parole che come le belle immagini sono solo forma.

I due personaggi femminili sono pressoché identici: malinconici, lacerati dal dolore di una tragica maternità, una figlia è lontana, l’altra morta. Il personaggio interpretato dalla Kurylenko è quello di una donna-bambina, di una fata che vive dell’amore del proprio uomo, che ha da offrire solo la propria vuota spensieratezza, le proprie corse nei prati, le danze sulla sabbia, i saltelli che riempiono due terzi del film fino all’esasperazione dello spettatore. Se pure in The Tree of Life il personaggio femminile (interpretato da Jessica Chastain) aveva gli stessi tratti angelici, il confronto con la figura del marito dispotico(Brad Pitt) gli conferiva consapevolezza e una sua particolare forza. Qui, quello maschile è un personaggio completamente statico e mal interpretato da un Ben Affleck che non riesce a esprimere neanche un centimetro della profondità che è tutto ciò su cui questo film poteva puntare (i dialoghi sono pochissimi). La tematica dell’amore, che a quanto pare è protagonista del film, è vergognosamente ridotta alla dipendenza di una donna che non è una donna da un uomo universale, senza lineamenti.

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E devo ammettere che anche scrivere queste poche riflessioni mi è costato non poco, dal momento che mentre guardavo il film non facevo altro che tentare di ricordarmi quanti minuti durasse. Non credo che il problema sia la lentezza e l’assenza di trama (che comunque si fanno sentire). Il vero problema è che in questa “ricerca sperimentale del sublime”, in questo cammino verso la Meraviglia, io non ho trovato proprio niente. Malick ha provato ad astrarre l’amore e liberarlo dalla vita, ma ciò che gli è rimasto è solo tanta bellezza e poca verità.

VOTO: 4

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Titolo: To The Wonder

Regia: Terrence Malick

Anno: 2012

Cast: O. Kurylenko, B. Affleck, R. McAdams, J. Bardem


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