Raccontano che lui si trasformò in albero
che fu per scelta sua che si fermò a mezz’aria con la punta del naso all’insù…
Stava lì, come sospeso, a guardare la terra partorire fiori nuovi, e così il suo tronco fu nido per conigli e colibrì,il vento gl’insegnò i sapori di resina e di miele selvatico e pioggia lo bagnò
La mia felicità – diceva dentro sé stesso -ecco…
ecco…l’ho trovata ora ora che sto bene con me, che vivo in armonia con tutto l’Universo e che ho tutto il tempo per me, non ho più bisogno di nessuno: ecco la bellezza della vita, quando puoi guardare dentro la meraviglia che c’è in ogni cosa!
“Ma un giorno passarono di lì due occhi di fanciulla,
due occhi che avevano rubato al cielo un po’ della sua vernice”
e fu allora che sentì tremare la sua radice.
Quanto smarrimento d’improvviso dentro sé!
Quello che solo un uomo senza donna sa che cos’è.
…e così allungò i suoi rami per toccarla, capì che la felicità non è mai la metà di un infinito: ora era insieme luna e sole,sasso e nuvola,era insieme riso e pianto o soltanto era un uomo che cominciava a vivere…
Ora era il canto che riempiva la sua grande immensa solitudine
era quella parte vera che ogni storia d’amore
racchiude in sé…