Togliamo il rosso dall’arcobaleno!

Creato il 22 aprile 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Siamo ad Ottoemezzo su La7, lo spazio dedicato all’approfondimento giornalistico dei fatti quotidiani condotto da Lilli Gruber , ospiti  – Concita de Gregorio, direttrice de l’Unità e Franco Bechis, vicedirettore di libero. L’argomento  del giorno è l’atteggiamento del  ministro Galan che  ha pubblicamente denigrato un collega di governo,  con l’accusa, “è un socialista”, sul quotidiano di famiglia del premier. La vittima è Tremonti, l’uomo che ha in carico l’Economia del Paese. “Con Tremonti si perdono le elezioni. Per questo chiedo a Berlusconi una scossa”

Allarme rosso, per Silvio Berlusconi ,  perdere Milano sarebbe un colpo formidabile, il colpo di grazia, altro che processi. Concita de Gregorio rileva che Berlusconi “vive una stagione complicata, si sta pensando al “dopoB” e Tremonti sembra sia il più quotato, quindi un nemico interno, certo che come offesa, quello di essere un socialista, mi sembra nuova, quindi essere socialisti è un affronto, un difetto, nonostante l’amicizia che un tempo legava Berlusconi a Craxi!”

Crollo di popolarità di Berlusconi, la freddezza della Lega rispetto alla gestione della vicenda lombarda, da ultimo la sciagurata idea del candidato Pdl Roberto Lassini che ha tappezzato la città di manifesti che equiparano i magistrati ai brigatisti, da cui la reazione di Napolitano, non fanno intravedere tempi facile per il Premier. Ma la serata prosegue e alla domanda della conduttrice “in che modo Berlusconi ha reso migliore l’Italia in questi diciassette anni?”,  Bechis risponde : “Berlusconi ha reso l’Italia più libera”. Libera da cosa?,  incalza  la Gruber, che evidentemente ha qualche qualche difficoltà nell”inquadrare la presunta libertà raggiunta. Bechis farfuglia qualcos’altro  sempre parlando per ellissi e frasi fatte, alla fine decide di concludere  che “l’Italia è  più libera dallo  Stato che era  fin troppo invasivo”.  Gli occhi dellla conduttrice puntano  repentinamente sulla de Gregorio, che  immediatamente dissente :” Si è peggiorato sul piano dell’istruzione  e delle libertà personali, quello che sicuramente è migliorato ,e di molto,  è il patrimonio personale di Berlusconi, in più ha aggiunto diciassette anni e con l’età si sono rafforzati alcuni tratti del suo carattere, vizi antichi e recenti e questo incide  sul piano internazionale, non è un bell’esempio. -  I problemi ci sono, non è la caccia ad Al Capone, il Premier deve rendere conto del suo comportamento, se noi ci fosse nulla di vero varrebbe la pena dimostrarlo e non ci sarebbe nessun bisogno di fabbricare una legge ad personam a settimana!”

Prossima puntata domani sera, si passa ad Annozero dove, rieccheggiano le espressioni forti   contro la magistratura eversiva, attaccata ormai pressocché quotidianamente da Berlusconi. L’aspro conflitto istituzionale in atto è stato il  lasciapassare ai manifesti apparsi a Milano, perché di fatto interpretano esattamente  il suo pensiero, è lui il mandante morale e politico dei manifesti  in cui,  i giudici vengono accostati alle Br. Ottimo intervento di Marco Travaglio che si domanda perché un Lassini qualunque “paga” per quello che dice e Berlusconi, che esprime le sue stesse convinzioni ma ha un peso istituzionale e internazionale mille volte maggiore, resta impunito? -  Oggi non c’è uno scontro tra maggioranza e magistratura, ma semplicemente c’è un processo in corso, doveroso, che la maggioranza sta facendo di tutto per bloccare. Perchè Lassini deve farsi da parte (come hanno chiesto parti del PDL) mentre Berlusconi  può continuare a governare: significa che se una cosa la dice Berlusconi  è meno grave?  E’ ipocrita, condannare Lassini e non il Cavaliere. Evidentemente  “Berlusconi con quella bocca può dire ciò che vuole!
“Silvio Berlusconi è portatore di una cultura politica aziendalista e monocratica” gli fa eco  Italo Bocchino, esponente del Fli che aggiunge che il premier “non comprende che la democrazia è fatta di pesi e contrappesi, non capisce che il presidente della Camera è tenuto a far rispettare i regolamenti e le procedure democratiche. È convinto che si possa mettere Schifani alla presidenza della Camera, Schifani alla presidenza del Senato, Schifani alla presidenza del consiglio, sempre la stessa persona. Non comprende che questo istituzionalmente non è possibile”.

Ecco, è proprio questo il punto: un  Premier che dice tutto e il contrario di tutto, che fa e disfa  seguendo il  suo pensiero. A prescindere dalle idee e dalle posizioni personali,  c’è un tappo, un enorme tappo che non permette al Paese di andare oltre, al parlamento di legiferare per uscire dalla crisi (di lavoro, economica, sociale). Proprio perchè c’è questo tappo, i suoi parlamentari sfornano una legge ad personam per bloccarne i processi (breve o lungo, i conflitti di attribuzione, la riforma dell’articolo 1, le intercettazioni, la Cosrte Costituzionale), costringendo Camera e Senato a lunghe maratone per approvare le sue leggi.  E non sono leggi per il bene del Paese. Almeno non prendiamoci in giro.

Berlusconi andrà davvero a casa, per restarci, solo quando uno schieramento di partiti armati di  una visione comune sui problemi del Paese e sulle soluzioni per uscirne si sarà faticosamente composto. Non prima e nel frattempo largo a tutto, barzellette comprese!  Solo quando la maggioranza degli italiani penserà,  che Berlusconi non solo non è risorsa, ma è un ostacolo, un tappo appunto, il principale,  al cambiamento di cui il Paese ha bisogno;   Allora sarà possibile il cambiamento, perché quel cambiamento noi, saremo in grado di realizzarlo,  dando il mandato, in qualità di elettori,  per realizzarlo.


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