Allarme rosso, per Silvio Berlusconi , perdere Milano sarebbe un colpo formidabile, il colpo di grazia, altro che processi. Concita de Gregorio rileva che Berlusconi “vive una stagione complicata, si sta pensando al “dopoB” e Tremonti sembra sia il più quotato, quindi un nemico interno, certo che come offesa, quello di essere un socialista, mi sembra nuova, quindi essere socialisti è un affronto, un difetto, nonostante l’amicizia che un tempo legava Berlusconi a Craxi!”
Crollo di popolarità di Berlusconi, la freddezza della Lega rispetto alla gestione della vicenda lombarda, da ultimo la sciagurata idea del candidato Pdl Roberto Lassini che ha tappezzato la città di manifesti che equiparano i magistrati ai brigatisti, da cui la reazione di Napolitano, non fanno intravedere tempi facile per il Premier. Ma la serata prosegue e alla domanda della conduttrice “in che modo Berlusconi ha reso migliore l’Italia in questi diciassette anni?”, Bechis risponde : “Berlusconi ha reso l’Italia più libera”. Libera da cosa?, incalza la Gruber, che evidentemente ha qualche qualche difficoltà nell”inquadrare la presunta libertà raggiunta. Bechis farfuglia qualcos’altro sempre parlando per ellissi e frasi fatte, alla fine decide di concludere che “l’Italia è più libera dallo Stato che era fin troppo invasivo”. Gli occhi dellla conduttrice puntano repentinamente sulla de Gregorio, che immediatamente dissente :” Si è peggiorato sul piano dell’istruzione e delle libertà personali, quello che sicuramente è migliorato ,e di molto, è il patrimonio personale di Berlusconi, in più ha aggiunto diciassette anni e con l’età si sono rafforzati alcuni tratti del suo carattere, vizi antichi e recenti e questo incide sul piano internazionale, non è un bell’esempio. - I problemi ci sono, non è la caccia ad Al Capone, il Premier deve rendere conto del suo comportamento, se noi ci fosse nulla di vero varrebbe la pena dimostrarlo e non ci sarebbe nessun bisogno di fabbricare una legge ad personam a settimana!”
“Silvio Berlusconi è portatore di una cultura politica aziendalista e monocratica” gli fa eco Italo Bocchino, esponente del Fli che aggiunge che il premier “non comprende che la democrazia è fatta di pesi e contrappesi, non capisce che il presidente della Camera è tenuto a far rispettare i regolamenti e le procedure democratiche. È convinto che si possa mettere Schifani alla presidenza della Camera, Schifani alla presidenza del Senato, Schifani alla presidenza del consiglio, sempre la stessa persona. Non comprende che questo istituzionalmente non è possibile”.
Ecco, è proprio questo il punto: un Premier che dice tutto e il contrario di tutto, che fa e disfa seguendo il suo pensiero. A prescindere dalle idee e dalle posizioni personali, c’è un tappo, un enorme tappo che non permette al Paese di andare oltre, al parlamento di legiferare per uscire dalla crisi (di lavoro, economica, sociale). Proprio perchè c’è questo tappo, i suoi parlamentari sfornano una legge ad personam per bloccarne i processi (breve o lungo, i conflitti di attribuzione, la riforma dell’articolo 1, le intercettazioni, la Cosrte Costituzionale), costringendo Camera e Senato a lunghe maratone per approvare le sue leggi. E non sono leggi per il bene del Paese. Almeno non prendiamoci in giro.